Destinatari di questa indagine, eseguita gratuitamente dal dott. Calogero Sindoni, sono stati gli alunni delle prime e seconde classi delle Scuole Elementari del Centro cittadino e di Piana di Capo d’Orlando.
Da studi epidemiologici recenti emerge che il 2-2,5% della popolazione mondiale (un milione di persone in Italia) è affetto da ambliopia, una patologia che, se diagnosticata prontamente in età pediatrica, può essere curata. Essa consiste nella diminuzione dell’acuità visiva di un occhio non legata ad alterazioni organiche o anatomiche.
Questa’affezione è resa ambigua perché il bambino non si rende conto di vedere male da un occhio in quanto compensa cioè vede regolarmente, con l’altro occhio.
L’ambliopia, se non curata, può divenire molto invalidante, poiché l’occhio colpito viene utilizzato meno e si impigrisce, non sviluppa cioè un’acuità visiva pari a quella dell’altro occhio.
Nel caso in cui il cosiddetto “occhio pigro” non venga diagnosticato entro i sei – otto anni di vita, è probabile che la situazione visiva del bambino diverrà irreversibilmente compromessa perché gli effetti dell’ambliopia sono permanenti. Una diagnosi precoce ed il trattamento tempestivo rappresentano gli obiettivi da perseguire.
“Il sistema visivo va incontro ad un processo di maturazione dalla nascita fino a circa sette anni”, afferma l’Oculista Dott.Calogero Sindoni. “È fondamentale quindi sottoporre i bambini ad una prima visita oculistica entro il primo anno di vita, ad una seconda visita entro i quattro anni per correggere eventuali disturbi della refrazione o forme di strabismo ed altri disturbi ed una visita successiva all’età di sei anni”.
“Infatti nel caso in cui i genitori notino dei comportamenti anomali nel bambino, quali strizzare gli occhi quando guarda lontano, chiudere un occhio quando guarda la luce, inclinare o ruotare la testa, avvicinare molto gli oggetti agli occhi, è consigliabile anticipare il momento della visita oculistica”.
“Durante l’indagine dei giorni 5 e 6 novembre 2010 sono stati visitati 150 bambini, il 20% dei quali presentava disturbi della refrazione. Le anomalie riscontrate infatti sono state: ipermetropia, miopia, stigmatismo, ambliopia”, conclude l’Oculista Calogero Sindoni.
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