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Barman in carriera – Carmen, Andrea, Gabriele e Agostino gli altri 4 “laureati” al corso brolese.

A fine giugno altri 4 giovani barman si sono aggiunti ai già nove che si erano diplomati nel corso predecendete.
Dopo quella teorica, cento quiz, tutti hanno superato la prova pratica, quella di preparare “sua eccellenza” il Cocktail Martini.
E’ stato, quello brolese che si è appena concluso, con la sessione d’esami al Costa Azzurra sede dello stage, un corso “basic” per imparare l’arte del barman e del far un buon cocktail.
Diretto da Vincenzo Gambuzza, il corso rientra nei progetti formativi – che guardano all’occupazione professionale – della Yes Formazione, la scuola voluta da Marinella Ricciardello.
Il corso che Vincy Gambuzza ha tenuto, intenso, breve ma molto specializzato, 40 ore, era aperto sia a chi vorrà dilettarsi nel preparare i “miscelati” ‘per deliziare e stupire gli amici, ma anche per chi vuol fare il barman per professione.
Aspetto importante – rilevato anche nel corso precedente – è che i quattro nuovi barbam sono tutti già impegnati, professionisti, che lavorano in strutture avviate nel campo della ristorazione e del mondo dei cocktail .
Un segnale che anche qui si investe, finalmente, nella professionalizzaione interna dei locali.
Questi i nomi dei diplomati: Carmela Arasi, lavora al Bar Sport di Brolo, Andrea Vincenzo Russo – ha un’attività a Sinagra; Gabriele Sircausano, impegnato presso la pasticceria Raffaele di Brolo e Agostino Luciano – che lavora dietro il bancone del Pub il Borgo Saraceno di Brolo –  il locale che gestisce con la sua compagna di vita Valeria Inzodda.
La professione di Barman oggi è vista troppo spesso come un lavoro sporadico, ma scoprendo la sua arte proprio non è così.
Ancora parlare di barman suscita fascino ed appeal, e solo pronunciandone il nome si evocavano locali splendidi, situati in  destinazioni altrettanto magnifiche, dove si lavora tra bella gente e si  fa carriera.
E per certi versi, levando la patinata dei film e del romanticismo è così.
Essere barman oggi può aprire spazi lavorativi importanti, divenatndo rispettati professionisti sia  all’interno di strutture alberghiere o di american bar alla moda, dove a contare soprattutto è il carisma e la professionalità, ma anche su navi da crociera, pub, discoteche e locali alla moda.

Oggi il bartending può anche essere visssuto come un lavoro da fare in giovane età, magari durante gli studi, oppure fino a quando non si è deciso cosa fare veramente nella vita, rappresenta una valida alternativa al classico “impiego qualsiasi”.

Ma bisogna essere preparati, aver frequentato un corso, conoscere prodotti, alimenti, dosaggi ed avere una grande manualità.

Appunto frequentando un corso come quello tenuto da Scarpuzza a Brolo dove si ricevono anche nozioni di come bisogna stare dietro il banco, badando anche all’aspetto estetico e “studiando” il cliente, imparando così anche a dir di no se questo è andato oltre il limite della sua tenuta alcolica o è troppo giovane per concedersi il bis di un super cocktail.

Un esame scritto e pratico, prima 100 quiz a risposta multipla su dosaggi, gradazioni, tecniche alimentari e normative igienico-sanitarie e di pubblica sicurezza che sono serviti anche a scoprire il livello di preparazione degli allievi in tema di conservazione e la tenuta dei prodotti alimentari, poi la prova pratica consistente nella preparazione di un “Martini” , il più classico dei cocktail.

Ad esaminarli oltre allo stesso Gambuzza, anche l’archichef  Franco Puliafico (che si è espressa sulla tecnica, la manualità, versata e preparazione del cocktail) e Michele Calà  (che ha giudicato olfatto, colore e sapore).

Per i neo-barman da oggi, quindi, il Bellini, il Rossini e il Mimosa, tutti rigorosamente con frutta fresca e matura, lo Spritz – tra i più amati, ed ancora il Martini  ed i cocktail pestati quali Caipirina, Caipiroska e Mojito, non hanno più segreti come anche il fare i giusti abbinamenti con salatini – canapè al caviale rosso e nero – barchette di parmigiano e noci, mousse in gelatina di tonnato, salsiccia di Brà e tartine miste.

In questo corso Vincy Gambuzza ha consegnato a loro molte delle sue esperienze: una carriera lunga più di 25 anni nel campo del bere miscelato, vista e vissuta, appunto, dagli occhi di un barman doc.

L’appuntamento ora è per il terzo corso, a settembre, con 40 ore di lezioni, per scoprire il linguaggio, il prodotto, le “basi” alcoliche ed analcoliche, ma anche la tossicità, la normativa, i giusti abbinamenti.. e poi, spaziando nella parte teorica a quella pratica del corso, divertirsi con la manualità e le tecniche di preparazione e di versata, le tecniche di miscelazione, i dosaggi degli ingredienti.

Anche il prossimo sarà un corso a numero chiuso, e si possono avere informazioni e dettagli telefonando al 320 321 22 04.

Vincenzo Gambuzza è tra i più noti, accreditati, premiati e preparati barman italiani.

Cocktail Martini

come si prepara:

Ingredienti:

  • Gin – 8/10 – Martini Dry – 2/10

Guarnizioni:

  • Olive o Lemon Twist

Preparazione:

  • Raffreddate un martini glass con del ghiaccio. Ripetete l’operazione in un boston (o un tumbler), avendo cura di non lasciare acqua sul fondo, quindi versate 2/10 di Martini Dry e 8/10 di Gin di qualità. Miscelate energicamente col bar spoon.
  • Buttate il ghiaccio dal martini glass e versate pure il cocktail aiutandovi con uno strainer.
  • Guarnite con una o più olive o con lemon twist. Servite subito.
  • (foto primo corso)
admin

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