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Caso Attilio Manca: Sonia Alfano scrive al Gip di Viterbo

 

Due libri da pochi giorni in libreria, pagine su facebook, un movimento d’opinione in crescita e che chiede la Verità sul caso dell’urologo barcellonese ucciso a Viterbo, sono il segno dell’ampio fermento che vige inorno a questa vicenda giudiziaria ed umana.

Ora si aggiunge anche la lettera dell’europarlamentare Sonia Alfano, postata sul sito dell’Alfano oggi e che riportiamo integralmente:

Da oltre un anno i familiari di Attilio Manca aspettano una risposta in merito alla terza richiesta di archiviazione delle indagini sulla “misteriosa” morte che quasi otto anni fa sconvolse per sempre la loro vita.

Si tratta di un’attesa snervante, logorante e ingiusta. Per questo ho inviato una lettera al Gip di Viterbo Salvatore Fanti.

Di seguito il testo della lettera:

Dott. Fanti,

era il 16 luglio del 2010 quando si riservò di decidere in merito alla terza richiesta di archiviazione delle indagini riguardanti il caso di Attilio Manca, giovane e brillante medico trovato morto il 12 febbraio del 2004 nel suo appartamento di Viterbo in circostanze da più parti definite “misteriose”.

Fin dall’inizio di questa terribile vicenda, le omissioni e l’inerzia mostrate hanno destato sospetti nella famiglia Manca, nel loro legale avv. Fabio Repici e in gran parte dell’opinione pubblica.

Oggi, ad oltre un anno da quel 16 luglio, ho deciso di scriverLe per rivolgerLe un appello: metta fine alla logorante attesa della famiglia Manca.

Ci spieghi, perchè questo lunghissimo silenzio?

Perchè nessuna risposta alle tante domande che migliaia di cittadini italiani si sono posti sulla morte di Attilio Manca?

Peraltro, in occasione dell’ultima udienza, aveva assicurato che avrebbe preso una decisione in breve tempo.

Da sette anni la famiglia Manca e i tanti cittadini onesti siciliani e italiani attendono una verità che stenta ad arrivare. Dott. Fanti, questo ennesimo inspiegabile ritardo, tanto più se prelude all’archiviazione dell’inchiesta, già oggi rischia di mortificare la dignità di una vittima innocente e di tutti quei cittadini che credono nella giurisdizione e nella sua capacità di offrire verità e giustizia alla società italiana.

Non consenta che sia ancora una volta inferto un colpo così violento alla giustizia.

Con rispetto.

Sonia Afano

Chi è Sonia Alfano:

Sonia Alfano è nata il 15 ottobre del 1971 a Messina.

È funzionario della Regione Siciliana, sindacalista ALBA e coordinatrice di soccorsi in emergenze.

Si è diplomata presso il liceo classico Luigi Valli di Barcellona Pozzo di Gotto (ME).

Ha interrotto gli studi universitari alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Palermo dopo la morte del padre Beppe, ucciso dalla mafia, per le sue inchieste scomode, l’8 gennaio del 1993.

A seguito della morte del padre ha cominciato un’intensa attività antimafia per accertare la verità sulla morte del padre e sui cosiddetti “mandanti di terzo livello”, ovvero sui mandanti occulti.

– Nel gennaio del 2003 ha denunciato depistaggi nelle indagini riguardanti la morte del padre e il coinvolgimento, nell’assassinio, dei servizi segreti italiani. Pochi giorni dopo la denuncia pubblica, la DDA di Messina, pressata dal gran clamore delle rivelazioni di Sonia, ha deciso di riaprire le indagini, tuttora in corso.

– Nel 2004 ha avviato una battaglia in merito alla morte del dott. Attilio Manca, inizialmente considerata suicidio.

– Nel 2006 ha chiesto lo scioglimento del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto per infiltrazioni mafiose.

– Nel 2006 ha organizzato una petizione per il trasferimento del dott. Canali e del dott. Sisci, magistrati della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, per presunta incompatibilità.

– Il 28 marzo del 2006, a seguito di intimidazioni, le è stata affidata una “tutela” della Guardia di Finanza, revocata l’11 agosto dello stesso anno, dopo soli 4 mesi.

– Nell’ambito delle sue svariate battaglie sindacali, nel 2006 ha evidenziato gravi carenze organizzative nella gestione delle emergenze da parte dell’ufficio di Protezione Civile della Regione Siciliana, presso il quale lavora tutt’oggi con la qualifica di Funzionario. All’origine degli scontri con i vertici del dipartimento vi è la drammatica situazione di 300 precari che da 15 anni lavorano presso quegli uffici, nella totale indifferenza dell’amministrazione regionale, rispetto alla loro posizione contrattuale.

– Nel giugno del 2007 è riuscita a consegnare personalmente una lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha accettato di occuparsi della questione. Nell’ambito della battaglia sindacale ha rilasciato diverse interviste a trasmissioni e testate nazionali tra le quali: Il Corriere della Sera, il Sole24ore, Le Iene. Parte di quei precari è oggi stata regolarizzata e le carenze organizzative parzialmente risolte.

– Nel 2007, insieme a Salvatore Borsellino, ha scritto al Presidente della Repubblica per chiedere il trasferimento del Ministro della Giustizia Clemente Mastella. Il Guardasigilli aveva a sua volta chiesto il trasferimento del PM Luigi De Magistris, della Procura della Repubblica di Catanzaro, titolare dell’inchiesta “Why not?”, che vedeva coinvolti il Capo del Consiglio dei Ministri, oltre che lo stesso Mastella.

A difesa del Pm di Catanzaro, Sonia, insieme al movimento antimafia “e adesso ammazzateci tutti”, ha avviato una seguitissima campagna di solidarietà nei confronti di De Magistris, catalizzando l’attenzione della stampa e dell’opinione pubblica sul caso del trasferimento e una petizione su scala nazionale.

– Nel 2007 è diventata coordinatrice regionale del movimento antimafia “E adesso ammazzateci tutti”.

– Nel novembre del 2007, in segno di protesta si è incatenata al cancello della Prefettura di Palermo. Decine di familiari di vittime innocenti della mafia hanno deciso di prendere parte alla protesta chiedendo al Parlamento Italiano l’equiparazione delle normative previste per i familiari delle vittime della mafia e per i familiari delle vittime del terrorismo. La protesta ha avuto risalto mondiale e molte testate giornalistiche straniere si sono interessate alla battaglia per l’equiparazione della quale Sonia è stata l’iniziatrice.

– Sempre nel 2007 ha collaborato con “Il Grillo di Palermo” (meetup di Beppe Grillo) e altre associazioni, all’avvio della petizione “Chiediamo i danni a Cosa Nostra”. Frutto della petizione è l’art. 17 della legge finanziaria 2008 che ha obbligato la Regione Siciliana a costituirsi parte civile in tutti i processi per favoreggiamento alla mafia da parte di amministratori e dipendenti della pubblica amministrazione.

– Nel febbraio del 2008, insieme ad altre 40 persone, ha costituito l’Associazione Nazionale dei Familiari delle Vittime della mafia, della quale è stata eletta presidente all’unanimità.

– Il 28 febbraio del 2008 ha annunciato la sua candidatura alla Presidenza della Regione Siciliana, con la lista “Amici di Beppe Grillo con Sonia Alfano Presidente”.

– Nel marzo 2009 annuncia la sua candidatura elle elezioni europee come indipendente nelle liste di IdV

Sonia Alfano, in questi anni, ha incontrato i ragazzi delle scuole di tutta Italia e ha partecipato a diverse trasmissioni televisive nell’ambito del suo forte impegno civile e antimafia.

Ha collaborato alla stesura di:

2004 – “Filippo Basile, un dirigente regionale prematuramente scomparso”. AA.VV. Solidaria.

2005 – “Solidarietà ad personam, le vittime scelte”. AA.VV. Solidaria.

2005 – “Ammazzate Beppe Alfano”. Valeria Scafetta.

2003 – Dalle interviste di Sonia è stato tratta una parte del libro di Carlo Lucarelli “Misteri d’Italia”.

Questa biografia è pubblicata sul sito www.soniaalfano.it sotto licenza GNU GPL.

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