Armeli: Il nostro Comune accogliendo la Proposta del CISS (ONG di Cooperazione internazionale Sud Sud e sensibili agli accorati appelli di tante altre organizzazioni umanitarie e come hanno fatto tanti altri Comuni d’Italia, ma siamo tra i primi in Sicilia specie nel territorio nebroideo, ha voluto fortemente lanciare un segnale di pace e solidarietà in maniera concreta e significativa. Vogliamo essere un volano per gli altri Comuni. Qui c’è un’emergenza che travalica qualsiasi confine politico.
Lionetto: Quello che accade è un razionale e pianificato genocidio che vede le potenze internazionali giocare una partita a scacchi su più fronti. Paure e lacciuoli non fermano le coscienze che condannano il genocidio e allargano la forbice trai cittadini che non si voltano dall’altra parte e il Governo. La Giunta Armeli e il Consiglio Umbertino dicono basta.
Il Consiglio comunale presieduto dall’avvocato Emanuela Conti Nibali, su proposta del primo cittadino Veronica Maria Armeli (che è passata dopo averlo annunciato nell’incontro pubblico del 28 giugno scorso, dalle parole ai fatti) ha spezzato una lancia a favore del martoriato popolo palestinese.
Il civico consesso infatti ha deliberato unanimità di chiedere al Parlamento e al Governo di riconoscere a tutti gli effetti lo Stato di Palestina come entità sovrana, nei confini precedenti all’occupazione del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa; di lavorare affinché altrettanto venga fatto anche presso il Parlamento Europeo; di agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere alla Palestina e a Israele di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità; di impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di diritto internazionale per fermare la colonizzazione e l’annessione dei Territori Occupati Palestinesi di promuovere ogni iniziativa utile a garantire protezione, sostegno e integrazione alle persone in fuga dalle zone di guerra, in conformità ai principi costituzionale e alle convenzioni internazionale in materia di diritti umani e tutela dei rifugiati; di sospendere l’invio di forniture militari e armamenti verso lo Stato di Israele, al fine di contribuire concretamente ad una risoluzione pacifica del conflitto nel pieno rispetto delle normative internazionali e dei principi fondamentali di promozione della pace e della cooperazione tra i popoli, così come sancito dall’articolo 11 della Costituzione.
Le decisioni del Consiglio saranno trasmesse Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Italiana, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e ai Ministri competenti, al Parlamento Europeo, al Presidente della Regione Sicilia e ai Sindaci e Presidenti dei Consigli comunali della Città Metropolitana di Messina.
Per Armeli, che ha presentato la proposta, ripetiamo condivisa da tutti, il riconoscimento dello Stato Palestinese ora e subito( senza aspettare che prima siano tutti morti aggiungiamo noi) “non solo equiparerebbe la Palestina agli altri Stati sul piano politico, ma rappresenterebbe anche un riconoscimento delle legittime aspirazioni del popolo palestinese a un proprio Stato sovrano e rafforzerebbe le tutele previste dal diritto internazionale, contribuendo a creare le condizioni per una ripresa equa dei negoziati di pace tra israeliani e palestinesi.”
Un’importante doveroso richiamo anche alla legge n 185/1990 che vieta l’autorizzazione ad effettuare le movimentazioni di prodotti per la difesa quando queste contrastino con il principio della Costituzione italiana che ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali per chiedere l’immediato invio di armi ad Israele. Citato pure Giorgio La Pira che riteneva che la stessa collocazione geografica dell’Italia nel centro del Mediterraneo esprimesse una vocazione del nostro Paese come ponte tra le culture dei tre continenti affacciati in questo mare comune.
Il Consiglio comunale inoltre ha ribadito “la necessità di esprimere senza ambiguità e in una pluralità di posizioni con chiare condanne a ogni episodio di violenza, tesa a causare vittime civili e la morte di persone innocenti, in riferimento agli eventi del 7 ottobre 2023.(Per il 7 ottobre 2023 è lecito chiedersi, e la domanda è inquietante, come sia stato possibile che il Mossad, che è uno dei migliori servizi segreti del mondo in grado di conoscere per tempo i movimenti dei generali iraniani su un vastissimo territorio qual è quello iraniano e di ucciderli, non abbia avuto sentore dell’imponente azione che si stava preparando e se, soprattutto, nè sia venuto a conoscenza e la dovuta segnalazione sia stata volutamente ignorata dall’alto?
Domande, solo domande che ogni storico che si rispetti si pone in automatico.
“Ormai siamo di fronte ad una ricostruzione storica che è priva di margini di discussione- ha detto il capogruppo di minoranza ed ex sindaco Vincenzo Lionetto Civa – escludendo ovviamente tutte le strumentali e fuorvianti argomentazioni internazionali non ultimo quello della “signora Giorgia” la quale, piuttosto che esprimere un riconoscimento del popolo palestinese, disquisisce sulla differenza che, ovvio c’è, tra Popolo e Stato.
Lavoriamo per il riconoscimento di un Popolo e per la delimitazione di uno Stato. Quello che accade è un razionale e pianificato genocidio che vede le potenze internazionali giocare una partita a scacchi su più fronti. Guardiamo non solo a Gaza ma anche all’Ucraina dove si gioca l’irrinunciabile concetto di autodeterminazione dei Popoli.”
In conclusione Paure e lacciuoli non fermano le coscienze che condannano il genocidio e allargano la forbice trai cittadini che non si voltano dall’altra parte e il Governo. La Giunta Armeli e il Consiglio Umbertino dicono basta. Enzo Caputo