Cronaca

CASTELL’UMBERTO- Una panchina rossa per ricordare il sacrificio di Ipazia

dedicata a  Ipazia e tutte le donne uccise per la vile mano del maschio è stata posizionata all’ingresso del Parco delle rimembranze

necessario inasprire le pene e cambiare le norme

Una panchina rossa per ricordare Ipazia e tutte le donne uccise per la vile mano del maschio è stata posizionata all’ingresso del Parco delle rimembranze a completamento del cine incontro dibattito sui femminicidi dedicato alla figura di Ipazia D’Alessandria cui hanno partecipato il vice sindaco Valeria Imbrogio Ponaro, la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Castell’Umberto Maria Miceli e il collega Enzo Caputo che ha sottolineato come sia necessario inasprite le pene e cambiate le norme che tutelano le donne l’attuale mattanza che ha ormai raggiunto livelli intollerabili e va fermata con ogni mezzo.
Le pene però da sole non sono sufficienti e vanno affiancate da una nuova politica sociale ed educativa che abitui i maschi, fin da piccoli a un diverso modo di approcciarsi con l’altro sesso”.
Per l’occasione è stato proiettato il film su Ipazia D’Alessandro “che per il martirio cui è stata sottoposta, può essere considerata a ragione- ha detto il vice Sindaco del comune nebroideo Valeria Imbrogio Ponaro – una delle prime vittime femminile della storia sulla quale si è abbattuta la furia omicida dell’uomo e del branco.

fermare l’attuale mattanza che ha ormai raggiunto livelli intollerabili

Abbiamo dipinto di rosso una panchina, collocata all’inizio del Parco delle Rimenbranze, per sensibilizzare l’opinione pubblica e i giovani in particolare, a questo aberrazione ogni giorno più drammatica.
A tracciare, a grandi linee, la figura e lo spessore di Ipazia è stata la nuova dirigente scolastica Maria Miceli che ha contestualizzo il periodo storico e i tragici avvenimenti che portarono all’orribile morte della studiosa.
Tra i presenti don Stefano Brancatelli, componenti dell’associazione umbertina “Nova Aetas” e la presidente del Consiglio Comunale Sarina Battagliola. La morte di Ipazia e le circostanze che la determinarono restano una ferita ancora aperta della Storia, dei fondamentalismi religiosi e della Giustizia sia pure a futura memoria.

Redazione Scomunicando.it

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