Il corteo è partito da Piazza Roma, ove si sono riuniti tutti gli istituti scientifici e tecnici di Catania che insieme agli universitari hanno espresso la propria rabbia per lo stato attuale in cui si trovano le università italiane.
L’università pubblica è allo sfacelo, denunciano i partecipanti.
«A Chimica non abbiamo i fondi per studiare e fare ricerca – spiega lo studente Rosario Pappalardo, con tanto di camice – E quest’anno i laboratori non partiranno. Molti corsi sono bloccati e inizieranno durante il secondo semestre a seguito dello “sciopero” della didattica da parte dei ricercatori».
La manifestazione si è snodata per le vie principali della città fino a raggiungere la stazione centrale catanese, che è stata bloccata dalla folla degli studenti in protesta per circa un ora.
Infine il corteo si è spostato in piazza Duomo dove i manifestanti hanno continuato la protesta sino a tardo orario.
Alla manifestazione oltre al Liceo Scientifico Galilei, al Cutelli e agli altri istituti era presente anche il Liceo Scientifico “Principe Umberto” che recentemente aveva affisso sulla facciata dell’edificio uno striscione che annunciava il lutto per la scomparsa della scuola pubblica: «I ragazzi che escono dai licei, come nel nostro caso, ma anche dei tecnici, finiscono tutti con l’iscriversi all’Università – spiegano i rappresentanti Gabriele Amore, Alessandro Bella e Antonio Fusco – Ma quale futuro si prospetta per noi, quando potrebbero non esserci neanche le borse di studio?».
Fabrizio Trovato
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