CATTIVI RAGAZZI – Quando moriva il “comandante” Peppe Dimitri
Il Mito dei “cattivi ragazzi”, alla Giusvà Fiorvanti, non muore mai. Per Dimitri è anche un’altra storia. Lui è una tra le figure più complesse di un estremismo di destra , in maniera frettolosa può essere classificabile come “quello che fu il nuovo terrorismo nero”, provieniva dai ranghi di Avanguardia nazionale e a Roma fondò Terza Posizione. Il 30 marzo 2006, mentre viaggiava sullo scooter in direzione Eur, all’angolo tra piazzale Douhet e via Laurentina, venne investito da un automobile. Trasportato d’urgenza, in gravissime condizioni, all’ospedale Sant’Eugenio, morì dopo poco per le lesioni interne causate da un devastante trauma al torace. I solenni funerali – in una sorta di grande rituale runico che Adinolfi definì: “Un funerale per una generazione guerriera” perché è quella generazione – la mia – che è stata sepolta in quel giorno con un rito vichingo”, si svolsero la mattina del 1° aprile, richiamando una folla tanto variegata quanto commossa che rappresentava ‘il popolo dall’idea che non marcisce”.
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