Infatti scadrà il 29 febbraio il termine ultimo per compilare il questionario on line o consegnarlo agli appositi posti di raccolta siti presso il Comune, gli uffici postali e il centro commerciale a Tremestieri.
È quanto emerso dalla conferenza stampa tenuta in Sala Giunta a Palazzo Zanca nella mattinata di martedi. All’incontro con i giornalisti hanno partecipato l’assessore all’E-Governament e alla statistica Giorgio Muscolino, il responsabile dell’ufficio di statistica di Messina Maurizio Mondello e la dirigente regionale dell’Istat di Palermo Francesca Abate.
Per gli addetti ai lavori ancora c’è molto lavoro da fare, ma anche molto è stato fatto, visti gli 87758 questionari restituiti su un totale di circa 103 mila.
Le restituzioni sono avvenute via web per 34792 casi; 30163 questionari sono stati restituiti presso l’Ufficio del censimento comunale a Palazzo Weigart e i vari centri di raccolta comunale mentre 6998 schede sono state consegnate ai rilevatori e 15805 presso gli uffici postali . Attualmente le schede visionate e riepilogate ammontano a 82013, pari ad una popolazione di 204938 abitanti. Il numero però è parziale visto che i dati forniti risalgono al 23 febbraio.
L’assessore all’E-Governament Giorgio Muscolino sottolinea il grande lavoro svolto fin qui dagli uffici, spiegando la scientificità dei dati che confermerebbero o meno lo status di città metropolitana per Messina “il lavoro sin qui svolto è stato di grande qualità e intensità – ha dichiarato l’assessore Muscolino – ha riscosso molto successo il centro di raccolta al centro commerciale e siamo molto contenti. Per mantenere lo status di città metropolitana dobbiamo raggiungere i 250 mila abitanti ma essendo numeri certamente non possiamo dichiarare cifre che non rispecchiano la realtà dei fatti.
Questo censimento però è stato molto utile anche per permettere a molti immigrati presenti a Messina di regolarizzare a loro situazione burocratica ”. Da giovedi partirà la “fase 2” della raccolta delle schede come spiegato dalla dirigente dell’Istat di Palermo Francesca Abate “adesso inizia la fase per cui non è più il cittadino che consegna il questionario ma è il comune di appartenenza che chiede la restituzione attraverso i rilevatori – ha sottolineato Francesca Abate – visto che ormai tutti i centri di raccolta sono chiusi.
Il termine ultimo per ultimare questa pratica è il 10 aprile dopo di che chiunque non abbia adempiuto al proprio dovere ricorrerà in un ammenda pecuniaria, che varia dai 200 ai 2000 euro, fino alla cancellazione dall’anagrafe cittadino con tutti i disagi che ne conseguono”. Il dirigente regionale dell’Istat ha poi analizzato la situazione siciliana nel complesso denunciando, soprattutto nei comuni più piccoli, una forbice tra le liste anagrafiche e la realtà che testimoniano un’ulteriore spostamento dai piccoli ai grandi centri urbani.
Antonio Macauda
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