– di Corrado Speziale –
Il 14 agosto 1943, a Messina, un gruppo di soldati tedeschi in ritirata, colti a rubare in una villa, dopo aver ucciso il nipote del padrone di casa,
“Per 80 anni questo eccidio è stato cancellato dalla memoria della città di Messina e del Paese per discutibili ragioni di opportunità politica, intese a non creare interferenze con il processo di normalizzazione europea. Nonostante fosse stata aperta un’inchiesta della magistratura militare, la strage cadde nel dimenticatoio e gli assassini non furono mai individuati”. Tanto scrive l’ANPI di Messina, nel farsi carico della commemorazione di questa “strage
L’opera artistica si avvale del prezioso contributo dell’associazione culturale Spazioquattro, che lo scorso giugno aveva esposto le opere di 58 artisti messinesi in una mostra mercato dal titolo “Artisti uniti per la memoria”, a sostegno dell’iniziativa.
L’ANPI riassume così la storia di quel tragico evento:
“Alcuni soldati tedeschi presenti a Messina stavano rubando nella villa di Matteo D’Agostino, difesa dal nipote di questo, Stefano Giacobbe. Arrivarono cinque carabinieri e un appuntato del distaccamento di Tarantonio, della sezione dell’Arma di Castanea delle Furie, per cercare di fermare i tedeschi, che uccisero Giacobbe e portarono i carabinieri 40 metri più lontano, dove li fucilarono. Il carabiniere Santo Graziano, fortunatamente, viene colpito di striscio. Finse di essere morto e si accasciò a terra. Miracolosamente viene sfiorato anche dal colpo di grazia, salvandosi. Tutti gli altri morirono. La relazione della strage fu scritta dal comandante della stazione dei carabinieri Francesco Tranchina, il 15 gennaio 1944
In quella atroce azione dei tedeschi, caddero vittima i carabinieri Antonino Caccetta, 33 anni; Antonino Da Campo, 29 anni; Nicola Pino, 33 anni; Tindaro Ricco, 43 anni e Antonio Rizzo, 42 anni. Qualche attimo prima, gli stessi militari avevano fatto fuori il nipote del padrone di casa, Stefano Giacobbe, 40 anni, civile, invalido.
La commemorazione del 14 agosto, a compimento degli 80 anni dalla strage.
Dopodiché ci sarà l’intervento del vicepresidente dell’ANPI Messina, lo storico Giuseppe Restifo, con successivo stacco musicale: Va’ Pensiero. A seguire, l’intervento di Natalia Marino, del comitato nazionale ANPI, nonché direttrice di “Patria Indipendente”. Previsti anche interventi degli ospiti e l’immancabile intonazione di Bella ciao. Infine, l’esibizione canora di Paola Fazio.
Alle 20, nella limitrofa chiesa della Madonna di Montalto, sarà celebrata una S. Messa in suffragio delle vittime.
I brani musicali saranno eseguiti dal Corpo Bandistico S. Cecilia Città di Villafranca Tirrena, diretto dal maestro Emanuele Celona e presieduto da Gaetano Prochilo.
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