Ogni giorno, con un semplice “ciao mamma”, riviveva il legame profondo con quella donna forte, segnata da una vita non sempre generosa.
Il dolore più grande, la perdita del suo amato figlio Marco, aveva trasformato la sua esistenza in una presenza costante al cimitero di Brolo, dove, negli ultimi anni, riposava anche suo marito Gaetano. La famiglia era il suo mondo, un sogno costruito con dedizione, e il suo lascito più grande rimaneva l’amore, la sensibilità verso il prossimo e l’apertura mentale che aveva saputo trasmettere ai figli. Le tornata a Brolo viveva nella casa di via Libertà dove era crescita in una famiglia caratterizzata dalla presenza di donna Antonia Ziino Colanino – donna di grande fede, energica fino alla fine, che faceva anche la “cavadenti” e curava i bimbi del vicinato con la sua esperienza e le vecchie ricette. Benita era la più piccola di una famiglia numerosa. Infatti il papa Antonino ebbe dieci figli e 20 nipoti.
Nino 1913-1917 – Peppino 1917-1976 (figli: Nino e Silvana) – Luigi 1920-1965 (figli: Salvatore, Eleonora, Elena) – Enrico Paolo 1922-2004 (figli: Patrizia, Linda) – Severino , morto nel 2001 (figli: Claudio) – Emilio 1926-2021 (figli: Antonella, Maurizio, Daniela) – Maria 1928-2022 (figli: Nino e Anely) – Elena 1930-2017 (figli: Paolo, Daniele, Sonia) – Ernesto 1934-1943 e infine Benita 1936-2024 (figli: Salvatore, Angela e Marco)
Pubblichiamo la lettera della figlia Angela, ricordando così Benita.
25 settembre 2024
Ciao mamma, ormai ripetevo ogni giorno queste due parole. Parole semplici che indicano presenza, vita. Mi salutava con la sua manina ed io tornavo a casa con un groviglio di sentimenti: amore, dolore, impotenza, rassegnazione.
Una donna forte che ha combattuto sempre in una vita che non è stata tanto generosa con lei.
Chi è mamma lo sa bene: il dolore più grande è la perdita di un figlio. Il suo Marco l’ha lasciata troppo presto, il suo adorato affettuoso bravissimo figlio Marco.
Ha trascorso gli ultimi ventisei anni diventando una presenza continua al cimitero di Brolo e, negli ultimi cinque, c’era anche il suo Gaetano, il mio splendido papà che l’ha amata come pochi uomini riescono a fare.
La famiglia era tutto per lei, si è dedicata con passione e dedizione nel costruire il suo sogno.
Tra i suoi ricordi più belli, che lei amava ricordare, c’era proprio il magico incontro con papà, nell’agenzia del Banco Di Sicilia di Brolo. Lei bella assai e dal cuore grande, lui uomo intelligente e nobile d’animo.
La sensibilità è forse il lascito più grande: l’attenzione a non ferire gli altri, la comprensione verso tutto il genere umano a prescindere dal colore e dalla religione. Lei aveva messo in pratica il pensiero moderno ed io sono fiera di essere cresciuta con quell’apertura mentale che solo una madre intelligente poteva insegnarmi.
Un altro tratto distintivo è la fermezza e il non volersi mai perdere d’animo malgrado tutto. L’emancipazione femminile, essere donna con i propri diritti e, allo stesso tempo, premurosa ed attenta alle esigenze della famiglia.
Penso che mi ritroverò in lei in tante cose e spero di avere un giorno dei splendidi nipoti da accudire e amare con lo stesso slancio che ha avuto lei.
L’esempio di vita che ha dato a me e a mio fratello Salvatore ci accompagnerà per il resto dei nostri giorni e, come diceva lei, “Vedrai tutto si risolve” sia d’aiuto nell’affrontare le difficoltà future.
Sono convinta che lei ora è felice con il suo Marco e il suo Gaetano, aveva tantissima voglia d’incontrarli!
Infine volevo ringraziare tutto il personale di Collereale per le amorevoli cure dedicate a mia madre negli ultimi mesi e ora voglio solo dire: “Vola in cielo mamma, sei libera finalmente, il tuo cuore gioisce!”
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