Emergenza Nebrodi, la Cisl: “conseguenza di una politica dissennata, di anni di cementificazione e di mancato rimboschimentoâ€Â.
“L’emergenza è per una provincia intera, non solo per un paese e quanto accaduto è il frutto e la conseguenza di una politica dissennataâ€Â. Tuona così il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese, a distanza di pochi mesi dal disastro di Giampilieri e Scaletta è ancora emergenza frane in provincia di Messina. Il numero uno della Cisl messinese ha lanciato nuovamente l’allarme direttamente dal Consiglio Esecutivo che si è svolto ieri pomeriggio alla presenza del segretario regionale Bernava. “In oltre l’80% dei comuni della provincia si è assistito a una cementificazione selvaggia e le piogge pesanti e intense di questo inverno hanno causato frane ed emergenze ovunque. Le immagini di quanto avvenuto il primo ottobre a Giampilieri sono ancora vive. Il territorio non è visto come luogo di vita e di sviluppo per le comunità– ha proseguito Genovese – ma come elemento da depredare dove la realizzazione di opere pubbliche e private non sono rivolte al benessere della comunitàma al mercimonio degli interessi economici e politiciâ€Â.
“Quelli interessati sono centri che vivono sulle attivitàdell’agricoltura e della pastorizia – spiega Calogero Emanuele, responsabile zonale della Cisl – è il punto di snodo del Parco dei Nebrodi, una zona a vocazione turismo-rurale. Sono tante le attivitàdi agriturismo, allevamenti, punti distaccati della Forestale. Tante persone sono occupate nel rimboschimento del territorio. E’ chiaro che questo disastro comporteràgravi ripercussioni anche nelle attivitàlavorativeâ€Â.
“Tre anni fa – ricordano Tonino Genovese e Calogero Emanuele – in occasione degli incendi che avevano devastato il territorio e le colline, abbiamo lanciato l’allarme chiedendo con forza un intervento per la riforestazione. Per questo parliamo di disastro annunciatoâ€Â.
“Si impari qualcosa da questa vicenda – ha detto il segretario della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava – perché le cause sono dovute alla mancata prevenzione, al carico edilizio ma soprattutto all’abbandono del patrimonio boschivo. Basta con l’utilizzo improduttivo, tardivo e clientelare delle risorse per la forestazione. Con la Fai siciliana da tempo chiediamo alla Regione di approntare un piano straordinario utilizzando le risorse europee e i fondi Fas per un impiego produttivo del personale e dei mezzi della forestaleâ€Â.
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