Il dissenso della Cisl di Messina
La Cisl di Messina esprime il proprio dissenso in merito al metodo di lavoro con il quale è stato presentato oggi al Gruppo Piano del Distretto D26 Messina, il documento di programmazione dei servizi socio-sanitari del prossimo triennio 2010-2012.
Il Gruppo Piano, del quale è componente anche la Cisl, è una struttura tecnica di riferimento preposta alla redazione del Piano di Zona secondo le Linee guida elaborate dall’Assessorato regionale alle politiche sociali.
“Deve – spiegano nella lettera Genovese e la Crisafulli – definire obiettivi e prioritàin base alla Relazione sociale predisposta dagli Uffici competenti e redigere il Piano di Zona dopo una attenta analisi e valutazione dei bisogni locali, del livello dei servizi socio-sanitari e non approvare sic et impliciter un Piano ‘preconfezionato’, così come invece è stato chiesto nel corso della riunione odierna che aveva per oggetto ‘Approvazione Piano di Zona triennio 2010-2012’ e dove, senza alcuna riunione preventiva e senza nessun coinvolgimento dei componenti, sono stati molto sinteticamente enunciati i Progetti che caratterizzeranno il Piano di Zonaâ€Â.
Senza, sottolinea la Cisl, alcun confronto né condivisione con i componenti della struttura tecnica e senza che gli stessi componenti potessero esaminare le proposte progettuali né le risorse che verranno impiegate, essendo stata negata loro la possibilitàanche di avere copia dell’importante documento. E nel corso della riunione è emerso inoltre che nemmeno alcuni rappresentanti dei Comuni, in modo particolare della zona jonica che fanno del Gruppo ristretto sono stati mai invitati a partecipare alle riunioni operativeâ€Â.
“Un fatto gravissimo – scrivono i segretari della Cisl – che nega la validitàdella concertazione quale strumento di partecipazione responsabile che valorizza la reciprocitàdei ruoli, nella più ampia autonomia. Il metodo concertativo sugli indirizzi e sulle scelte è lo strumento per un’efficace valutazione dei bisogni, l’individuazione degli obiettivi e le priorità, arrivando a scelte condivise. Ancora una volta viene proposto un Piano di Zona che non soddisfa le esigenze della Comunitàtutta ed è ben lontano dallo spirito che la Legge 328 si prefigge. Evidentemente siamo ancora molto lontani dall’idea che la salute e il benessere dei cittadini si possano ottenere grazie all’azione concorde dei soggetti pubblici, privati e del terzo settore, promuovendo e valorizzando la sussidiarietàprevista dalla legge, fermo restando la responsabilitàistituzionale delle amministrazioni localiâ€Â.
A ciò si aggiunge il ritardo – peraltro giàdenunciato da questa Organizzazione – con il quale verràpresentato il documentato all’Assessorato regionale che fa correre il rischio di un Commissariamento. Un ritardo nella programmazione che porteràa penalizzazioni e conseguenze nell’affidamento degli interventi a favore delle categorie svantaggiate (il cui avviamento è previsto a partire dal 1° gennaio 2010), perpetrando ancora una volta sprechi a danno della collettività.
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