Cambiamenti climatici ed eventi estremi, la ricerca del team del CNRS francese, coordinato dal ricercatore santagatese Davide Faranda
Quando gli eventi estremi meteorologici sono molto rari, spesso è difficile dimostrare che la loro probabilità di verificarsi è cambiata a causa dei cambiamenti climatici. È nato quindi un nuovo modo di studiare il legame tra cambiamenti climatici ed eventi estremi. Questa nuova corrente di ricerca di un team del CNRS francese, coordinato da Davide Faranda (e a cui partecipano altri due autori italiani: Gabriele Messori e Flavio Pons) è presentata nell’articolo “A climate-change attribution retrospective of some impactful weather extremes of 2021“, appena pubblicato sulla rivista Weather and climate dynamics. Il team del CNRS ha infatti proposto un nuovo metodo per attribuire gli eventi estremi al cambiamento climatico senza l’ausilio di modelli climatici, utilizzando solo osservazioni meteorologiche attuali e passate.
Per gli eventi analizzati, il ruolo del cambiamento climatico è evidente: Per l’ondata di caldo lo studio mostra che gli anticicloni mediterranei producono temperature molto più elevate nel clima attuale del clima passato, con effetto superiore a quello osservato globalmente in media.
Questo segnale è associato a condizioni più secche sulla terraferma che favoriscono incendi. Per i tornado, nonostante a priori possiamo aspettarci che un clima piu’ caldo ne favorirebbe la formazione a pari circolazione atmosferica, lo studio non arriva a collegare univocamente questo evento al cambiamento climatico. Questa difficolta’ e’ comune a molti studi riguardanti questo fenomeno, come riportato anche dal piu’ recente rapporto IPCC. Per il ciclone Apollo, l’analisi evidenzia la potenziale intensificazione delle precipitazioni associate ai cicloni intorno alla Sicilia, supportata sia dall’aumento delle temperature che dalla maggiore presenza di cicloni nel mese di settembre, il più caldo per il Mar Mediterraneo.
Questo metodo è già stato applicato anche per determinare il ruolo dei cambiamenti climatici nel determinare gli impatti del temporale in Corsica e Toscana del 18 agosto 2022. Il rapporto di questo studio è disponibile qui (in francese). L’articolo ha inoltre ricevuto l’attenzione della comunità scientifica internazionale, visto che la rivista Science ha dedicato a questa ed altre nuove metodologie per studiare eventi estremi meteorologici, un articolo di prospettiva.
Citazione
Faranda, D., Bourdin, S., Ginesta, M., Krouma, M., Noyelle, R., Pons, F., Yiou, P., and Messori, G.: A climate-change attribution retrospective of some impactful weather extremes of 2021, Weather Clim. Dynam., 3, 1311–1340, https://doi.org/10.5194/wcd-3-1311-2022, 2022.
Davide Faranda, originario di S.Agata Militello (Sicilia), è ricercatore del CNRS nel Laboratorio di Scienze del Clima e dell’Ambiente. Dirige il team ESTIMR, composto da 35 ricercatori, che lavora per comprendere e modellare il clima e la variabilità ambientale. Autore di oltre 90 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, il suo lavoro si colloca all’interfaccia tra climatologia, fisica e matematica. Il carattere interdisciplinare e internazionale della sua ricerca è stato riconosciuto nel 2019 dal Young Scientist Award della European Geophysical Union (EGU). Davide Faranda ha inoltre coordinato un progetto di ricerca ANR intitolato Boreas, ed è il coordinatore francese di tre progetti internazionali: Eupheme, Edipi, Xaida. Investito nella mediazione delle sue conoscenze verso il grande pubblico, Davide Faranda ha sviluppato un videogioco sugli estremi climatici “ClimarisQ” disponibile in quattro lingue, tra cui l’italiano.
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