Riceviamo da www.grillonews la lettera di una cittadina residente all’estero. Un’Italiana all’estero. Marina Tognetti
Pubblichiamo la missiva nella speranza che qualcuno sia in grado di rispondere alla signora.
Questi sono i fatti:
I cittadini Olandesi hanno votato per il parlamento Europeo giovedì 4 Giugno 2009.
I cittadini italiani in Olanda avevano invece due giorni per votare, il venerdì 5 ed il sabato 6.
Sabato pomeriggio 6 Giugno mi reco al consolato Italiano ad Amsterdam per votare, qualcosa che sento un mio diritto, ma anche dovere. Io credo all’Europa, ma deve essere in mano alle persone giuste.
Al seggio elettorale l’impiegato guarda la lista e poi me, rammaricato. Purtroppo – mi dice – io appartengo ad una lista di persone che non possono votare. Perplessa, faccio vedere il foglio che ho ricevuto, in cui chiaramente ero stata invitata a votare. L’impiegato dice che lo sa, non sono l’unica, è tutto il giorno che delle persone arrivano per essere rimandate a casa inaspettatamente, per lo stesso motivo. Sembra siano 300 gli italiani che al seggio di Amsterdam non possono votare. Non tante, se paragonate ai 40 milioni di cittadini italiani. Ma non abbiamo tutti gli stessi diritti?
Allora ne chiedo il motivo. Mi spiega l’impiegato che qualcosa è andato storto nell’organizzazione. Che un gruppo di cittadini italiani avevano la possibilitàdi votare o per L’Olanda o per l’Italia, sarebbero dovuti andare giovedì 4 Giugno al seggio Olandese e scegliere, ‘opt in’. Ma adesso era troppo tardi. Visto che non avevamo deciso l’Opt-in il giovedì, adesso non potevamo votare.
Ma se nessuno ci informa che dobbiamo andare giovedì per operare questa scelta, ed anzi la comunicazione è chiara nella lettera che riceviamo, che la votazione avviene venerdì o sabato, come possiamo immaginare che qualcosa sia diverso?
L’impiegato mi dice di fare un reclamo al consolato, che è mio diritto. Ma non sono sicura che spedire una lettera di reclamo serva a qualcosa. Le elezioni adesso sono chiuse, ed io non ho votato.
Come si sia arrivati a questi fatti non lo so, ma spero che lei, da giornalista indipendente riesca a saperlo, facendo una telefonata al consolato Italiano in Olanda o parlando con alcuni di quei cittadini qui in Olanda che come me sono stati privati del loro diritto.
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