CONFINDUSTRIA ME – L’Autorità Portuale deve restare di competenza siciliana

Ci eravamo già pronunciati sui rischi di una mancata convergenza su un obiettivo condiviso,  e così ancora oggi discutiamo delle proposte governative che vedrebbero l’Autorità Portuale di Messina accorpata con il sistema portuale calabrese, piuttosto che con quello della Sicilia orientale.

Per chiarezza ribadiamo la nostra posizione, già più volte espressa: per sua naturale vocazione, e per gli spazi di mercato che lo interessano, il sistema portuale messinese ha convenienza a restare nel perimetro di competenza siciliano.

Non abbracciamo questa soluzione per assunto ideologico, ma piuttosto a seguito di una valutazione concreta dei dati di traffico e delle opportunità commerciali. Rileviamo che il flusso dei traffici marittimi che interessano il sistema portuale di Messina e Milazzo è quasi esclusivamente orientato alla Sicilia. Rileviamo anche che il porto di Milazzo ha sue specifiche vocazioni strettamente correlate al tessuto produttivo dell’area di riferimento.

Per tali ragioni avremo convenienza a far convergere le attenzioni verso la soluzione più conducente a supportare la competitività del nostro territorio. E in questo contesto, l’accorpamento con il polo portuale Catania – Augusta è più coerente con la natura dei nostri flussi mercantili, contribuendo a svilupparli entrambi.

Non serve a chiarire i termini del dibattito, che attiene all’efficienza e alla competitività dei sistemi portuali, la tendenza a sovrapporvi l’idea ambiziosa della conurbazione delle sponde dello Stretto, che attiene ad altre competenze di carattere politico e amministrativo e in questa fase di non prossima realizzazione, posto che gli elementi normativi a base della strutturazione amministrativa dei territori messinesi e calabresi come città metropolitane non sono ancora vigenti.

Peraltro, Confindustria Messina crede fermamente nell’utilità del rapporto sinergico tra le due sponde dello Stretto; ovviamente, nei modi e con le finalità oggi possibili. Infatti, già qualche anno fa gettò un ponte fra Confindustria Messina e Reggio Calabria, costituendo una società per promuovere opportunità e fornire servizi al sistema delle imprese, coerentemente con i propri indirizzi sociali.

Si rileva ancora come la proposta governativa non incontri la piena condivisione né della parte calabrese, né di quella siciliana, che non ritrovano in essa lo strumento più adeguato a perseguire le proprie ipotesi di sviluppo.

Siamo, dunque, convinti che oggi sia necessario tenere conto realisticamente della normativa in essere, prestando grande attenzione alla volontà dei territori.

Accoglieremo, perciò, democraticamente, le decisioni assunte sulla base di un confronto puntuale, ma vigileremo con rigore per verificare che le soluzioni adottate rispondano agli obiettivi che la riforma persegue e che i territori si prefigurano.

 

Redazione Scomunicando.it

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