A Messina tre location invece di una e un cartellone di oltre 20 spettacoli
Apertura il 28 giugno con “Quadri di una rivoluzione” di Tino Caspanello, nella spianata del Museo Regionale. A luglio un laboratorio condotto da Michele Sinisi. Conferenza stampa di presentazione il 23 giugno
Al Castello di Sancio Panza e al regista Roberto Zorn Bonaventura, direttore artistico del Festival, è sembrato questo il modo migliore di reagire al silenzio che per due stagioni il covid ha imposto ai teatri di tutta Italia e di “sfruttare” il contributo che il Comune di Messina, in compartecipazione di Regione Siciliana e Ministero dei BB.CC., dà alla manifestazione nell’ambito del progetto “Kulturavirus”. Massima fiducia, dunque, nella creatività degli artisti e nella “fame” di spettacoli da parte del pubblico.
La decima edizione del CortileTeatroFestival vuole rilanciare in maniera dirompente e creativa il valore del teatro e della cultura partendo da artisti di fama nazionale e internazionale senza tralasciare compagnie di Messina apprezzate in tutta Italia: Teatro Pubblico Incanto, QuasiAnonimaProduzioni, Carullo-Minasi, Nutrimenti Terrestri e il Castello di Sancio Panza. «Abbiamo il vantaggio – dice Roberto Zorn Bonaventura – di operare in un territorio che in questo momento storico è di grande qualità teatrale e ciò consente a noi, come lo consentirebbe anche a chi opera istituzionalmente a Messina, di usufruire in partenza di una disponibilità di spettacoli, premiati e rappresentati anche all’estero, di grande qualità».
“Quadri di una rivoluzione” (biglietti acquistabili on line su Ticketone) ne è un esempio importante. Pubblicato insieme con altri testi di Tino Caspanello nel volume “Quadri di una rivoluzione”, Editoria & Spettacolo 2013, ha ricevuto il Palmares di Eurodram 2014 presso la Maison d’Europe et d’Orient di Parigi ed è pubblicato in Francia da Presses Universitaires du Midi.
Fra gli eventi speciali del Festival ci sarà dal 9 al 16 luglio un laboratorio, condotto da Michele Sinisi, famoso regista, autore e attore, che appena messo in scena a Milano “La grande abbuffata” tratta dal film di Marco Ferreri. Si chiamerà “Showreel”.
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