In scena anche “GiOtto” di e con Giuseppe Provinzano e “Conferenza tragicheffimera” di e con Cristiana Minasi
Una prima assoluta apre l’ultima settimana della prima parte (si riprenderà alla fine di agosto) del Cortile Teatro Festival, edizione del decennale. Si tratta di “Omu a mare – Il cuntu delle Sirene”, di e con Gaspare Balsamo
Il 5 agosto (Area Iris) sarà in scena uno spettacolo di estrema attualità, nonostante sia ispirato a fatti – tragici – di vent’anni fa. “GiOtto. Studio per una tragedia”, di e con Giuseppe Provinzano si ispira alle atrocità nella caserma Bolzaneto e più in generale a quelle giornate che hanno insanguinato Genova. «Nel luglio del 2001 – dice l’autore-attore palermitano – si sono consumati eventi di una tragicità epocale, tali da riuscire ad annoverare Genova alla stessa stregua di grandi città palcoscenico di tragedie. Penso a una Genova che come Tebe, come Troia, possa diventare il luogo di una storia che resti nella memoria, luogo del mito e della sua tragedia».
Infine il 9 agosto (Cortile Calapaj – D’Alcontres) Cristiana Minasi sarà protagonista di “Conferenza tragicheffimera sullo stato dell’Arte”, di cui è anche autrice. «Una non più giovane donna, iscritta da anni all’ufficio collocamento, riceve in omaggio dall’ente teatrale del comune di appartenenza un paio di ali molto ben confezionate con annessa rinnovata carta d’identità, intestata a nome della stessa con, alla voce professione, il titolo di attrice. Il dono/riconoscimento rientra nelle operazioni di dismissione del teatro e dell’attigua costumeria a fini di mutazione dell’edificio medesimo in supermercato». Una storia simbolica per raccontare come il Teatro sia spesso trascurato, se non addirittura vilipeso. Collaborazione straordinaria di Laura Benvenga (violoncellista) e Manuela Caruso (pittrice).
Dal 30 luglio è in corso il secondo laboratorio – a iscrizione gratuita – del Festival. Condotto da Gianluca Cesale, si intitola “Teatro senza fine, progetto voci” e continuerà fino al 7 agosto. «Andrà tutto bene – dice Cesale -. Abbiamo smesso di ripetercelo, perché ci sembrano ormai solo parole vuote. L’unica cosa che ci resta è improvvisare».
Da ricordare anche che continua l’attività, intensa e creativa, dell’Osservatorio critico, curato da Quasi Anonima Produzioni di Auretta Sterrantino e diretto da Vincenza Di Vita. Molti giovani seguono e raccontano tutti gli spettacoli della manifestazione, facendoci capire come quelli della loro età colgono i “segnali di vita” lanciati da un festival teatrale.
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