In attesa di smentite o puntualizzazioni
La notizia circola ed a farla veicolare sono quelli che hanno assistito, i primi gli stessi operatori sanitari alla scena.
Speriamo che la notizia venga smentita dalla stessa Usl, altrimenti rischia di diventare un inquietante precedente.
Ovviamente omettiamo il luogo – l’hub vaccinale sede dell’episodio ed i nomi di medici, assistenti sanitari, infermieri e avvocato – .
Ieri un’operatrice sanitaria residente sui nebrodi, pare già oggetto di una comunicazione in merito al suo stato di “non vaccinata” si è presentata nell’hub vaccinale con l’avvocato di fiducia per ottemperare all’obbligo della vaccinazione.
Ma alla fine non si è potuta vaccinare perché, lei, non si assumeva alcuna responsabilità. Di fatto non firmava nessun modulo, nè i medici potevano farlo al suo posto, seguendo quanto imposto dal protocollo.
Da qui ne è scaturita una discussione che ha visto, via via, alzare decibel del confronto verbale, sino alla paventata chiamata del 112.
Il fatto, sul quale ovviamente c’è un malcelato riserbo rotea anche sulla domanda se il prodotto che doveva essere somministrando permetta di assolvere all’obbligo giuridico contenuto nell’articolo 4 del decreto legge 44 del 2021. I medici del presidio, dal canto loro, evidenziano, schivando ogni commento sui fatti, che la campagna vaccinale sta abbattendo il numero dei ricoverati e, soprattutto, mette al riparo dallo sviluppare la malattia in forma grave o gravissima.
Di certo la questione non finisce qui.
“VacciniAMOci”
Ed intanto anche ieri, è proseguita l’azione di sensibilizzazione pro vaccinazione con il convegno tenutosi a Sant’Angelo di Brolo dall’emblematico titolo “VacciniAMOci”, con gli interventi di diversi medici, psicoterapeutici e pediatri del territorio insieme ai responsabili dell’Asp di Messina e del dottor Salvatore Sidoti, direttore dell’ UOC SPEM