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CREDITO SICILIANO – Bye-bye. A Sinagra chiuderà il 19 maggio

L’Istituto di Credito, “ Il Credito Siciliano”, dal prossimo 19 maggio chiude i battenti. La cosa si paventava ma si sperava non accadesse mai.

La voce circolava da diversi giorni, ma non si dava per scontato.

Quando un Istituto Bancario chiude, è un pezzo di paese che crolla. Significa che l’economia si è fermata, il paese è diventato più povero, nessuno più investe.

Era nell’aria anche perché il comune non paga alla scadenza gli stipendi agli oltre settanta dipendenti, – è da tre mesi- riferiscono alcuni impiegati- che il personale resta senza stipendio, una fiumara di soldi che non circola più fra i cittadini. L’attività edilizia si è fermata, non si vendono più le case costruite per tale scopo.

L’amministrazione comunale ha venduto diversi beni per centinaia di migliaia di euro, alcuni capannoni nell’area PIM e i lotti di quella urbanizzata PIP e, nonostante questo, non riesce a pagare gli stipendi.

La popolazione è scesa sotto i 2700 abitanti.

La gente se ne va alla ricerca di una nuova terra ove possa vivere più decorosamente guadagnando il necessario per rispettare gli impegni presi.

A Sinagra ci sono stati due Istituti Bancari: l’Unicredit e il “Credito Siciliano”, due fiori all’occhiello di questo paese, sintomo di ricchezza e benessere. Il primo malore lo ha avvertito l’Unicredit alcuni anni fa che subito dimezzò il servizio portandolo a tre giorni settimanali, mentre quello del Credito Siciliano ha resistito fino ai giorni nostri. Ora ha dovuto cedere le armi e annunziare ai clienti il tragico epilogo.

Il servizio verrebbe spostato a Capo D’orlando, oltre 15 chilometri di strada . Una distanza questa che potrebbe sembrare cosa da niente per alcuni, mentre è insormontabile per gli anziani sprovvisti di auto. Dall’Istituto di Credito è stato assicurato che resterà il servizio Bancomat e la cassa aperta, ma non più gestito dal personale locale, ma dalla centrale di Acireale con tutti gli inconvenienti che ne potrebbero derivare.

Poco si sa sulle decisioni dell’”Unicredit” se continuare il servizio a metà come da un certo tempo fa, o chiudere i battenti come il Credito Siciliano.

 

Domenico Orifici

(pubblicato oggi sulla Gazzetta del Sud)

Redazione Scomunicando.it

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