I laboratori di analisi cliniche accreditati in Sicilia lanciano un grido d’allarme. La Federbiologi Sicilia ha pubblicato un manifesto rivolto ai pazienti per denunciare l’insufficienza dei budget mensili assegnati dalla Regione, che non consentono più di garantire a tutti i cittadini le prestazioni in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.
Per anni – si legge nella nota – abbiamo continuato a erogare prestazioni anche oltre il budget assegnato, pur sapendo che non saremmo stati rimborsati”.
Pietro Miraglia evidenzia ancora “Oggi però, con le norme attuali che vietano il rimborso oltre soglia, siamo costretti a fermarci: al superamento del tetto mensile, i laboratori potranno operare solo in regime privatistico.”
Una situazione che avrà pesanti ripercussioni sui cittadini, specialmente quelli più fragili e con minori disponibilità economiche.
Le uniche prestazioni che verranno comunque garantite, anche oltre il limite, saranno quelle con esenzione cod. 048 (per patologie gravi) e alcuni esami essenziali come il tempo di protrombina, eseguiti con prescrizione cumulativa. Ma si tratterà di un’eccezione sostenuta economicamente dalle strutture stesse, senza alcun rimborso.
Pietro Miraglia (Federbiologi): “Situazione insostenibile, serve intervento immediato”
Il presidente della Federbiologi Sicilia, Pietro Miraglia, parla di un momento particolarmente difficile:
“Le strutture di laboratorio accreditate della Sicilia garantiscono ogni giorno migliaia di prestazioni. Ma i finanziamenti regionali si sono rivelati sempre più inadeguati, e con le nuove disposizioni di legge non è più possibile superare il budget senza rinunciare al rimborso da parte delle ASP. I pazienti, quindi, saranno costretti a pagare di tasca propria.”
A peggiorare il quadro anche le tariffe ministeriali, ridotte in alcuni casi fino al 60%, che stanno mettendo in ginocchio il settore, rendendo non sostenibile l’erogazione delle prestazioni per conto del Servizio Sanitario Nazionale.
Verso una manifestazione corale
La situazione non riguarda solo i laboratori di analisi, ma coinvolge anche strutture di radiologia, fisiatria, odontoiatria e cardiologia. Centinaia di realtà convenzionate stanno unendo le forze per organizzare una manifestazione di protesta in Piazza Parlamento, a Palermo, sede della Presidenza della Regione.
“Chiediamo al Presidente Renato Schifani un intervento diretto e autorevole – continua Miraglia –. Il diritto alla salute dei cittadini siciliani è seriamente compromesso. Sempre più persone rinunciano a curarsi, sfiduciate da un sistema che non riesce più a garantire risposte adeguate.”
Il rischio concreto, sottolineano da Federbiologi, è che l’intero sistema della diagnostica territoriale vada incontro a un collasso progressivo, con ricadute devastanti sull’accessibilità alle cure, specie nelle zone più disagiate dell’Isola. Una crisi silenziosa che oggi, però, si sta facendo sentire forte e potrebbe esplodere con una forte deflagrazione.
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