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DA GIOIOSA MAREA: L’APPELLO – “Adottiamo il nostro territorio”

Gli incontri danno un senso al nostro vivere quotidiano.

Così come gli incontri personali ci permettono di incrementare il numero di conoscenti, gli incontri culturali, politici, i dibattiti pubblici, incrementano il livello di conoscenza di ciascuno e richiamano l’attenzione su temi si conosciuti, ma spesso tralasciati, forse a causa di una diffusa superficialità che sarebbe opportuno evitare.

“Dall’incuria alla cura del territorio”, incontro tenutosi presso l’Auditorium comunale di Gioiosa Marea , ad iniziativa di Sinistra Ecologia e Libertà, ha di certo soddisfatto le suddette aspettative, analizzando uno dei problemi maggiormente caratterizzanti la realtà in cui viviamo.

Così come tutta la nostra regione è sottoposta ad un dissesto idrogeologico particolarmente gravoso, la provincia di Messina è stata purtroppo scenario di eventi tragici in cui il ruolo di protagonista principale è stato interpretato dall’incuria territoriale.

Allo stesso modo, il comune di Gioiosa Marea è segnato pericolosamente dai colpi sferzanti di un dissesto che nei casi maggiormente visibili si estrinseca nella capacità di isolare un’intera comunità, in quelli maggiormente celati, invece, genera ferite nel terreno, che si estendono col trascorrere del tempo, in silenzio e senza dare nell’occhio, se non al raggiungimento delle estreme conseguenze.

Con la relazione dell’ex sottosegretario al Ministero dell’ambiente Valerio Calzolaio, si è inteso guardare al problema del dissesto idrogeologico da una prospettiva differente ed in controtendenza rispetto alle logiche cui siamo stati abituati.

Una questione talmente importante e che ormai si ripresenta con una triste regolarità all’attenzione della cronaca nazionale, non può, infatti, essere affrontata nell’ottica della mera constatazione e della riparazione con interventi ex post. E’ necessario, piuttosto, attuare un programma di prevenzione e di cura in una prospettiva di continuità, per mezzo della redazione di regole chiare e suscettibili di applicazione pratica e quanto più immediata.

Un sistema simile, spiegherebbe i propri effetti benefici salvaguardando e valorizzando la bellezza naturale degli spazi che ci circondano; esso migliorerebbe la fruibilità degli stessi, nell’ottica fondamentale della tutela e salvaguardia dei beni comuni. Inoltre, un progetto che si prodighi per una cura continua del territorio consentirebbe la creazione di posti di lavoro: si combatterebbero dunque tanto la precarietà causata dalla mancata messa in sicurezza dei luoghi in cui viviamo, quanto la precarietà come conseguenza della grave crisi economica, nonché sociale, che sta vivendo il nostro Paese.

Sinistra Ecologia e Libertà porta avanti, per tali ragioni, la campagna “Terranostra”. Poiché, per dirla come Nanni Moretti in Palombella Rossa, “le parole sono importanti”, anche i nomi delle iniziative non vanno attribuiti con disattenzione. In questo caso, è proprio la rilevanza del territorio come bene comune che si intende sottolineare: essendo di tutti, tutti hanno il dovere morale di esserne i care givers.

Viviamo un tempo in cui i bollettini che annunciavano gli sconvolgimenti climatici, si sono tramutati in dati di fatto.

Se è ormai impossibile prevenire il surriscaldamento globale e l’innalzamento del livello degli oceani, possiamo ancora impedire che una montagna si tramuti, a causa di fenomeni atmosferici abnormi, in un mostro di fango che travolge e distrugge, cose e vite umane.

 

 

per vedere il video:

http://www.youtube.com/watch?v=_Qz2aycpjUw&feature=related

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