Ho avuto il piacere d’incontrare,Dacia a patti qualche mese fa. E sono rimasto affascinato dalla sua incredibile capacità di raccontare.
Per comprendere bene Dacia Maraini dobbiamo leggere i suoi articoli le sue interviste come quella pubblicata sul foglio ad aprile dove dacia spiega i motivi dell’accoglienza
“Noi siamo un paese di emigranti.
Adesso che siamo un paese di immigrazione non abbiamo sviluppato una cultura dell’accoglienza e dell’integrazione, così andiamo un po’ a casaccio, a seconda degli egoismi e dei luoghi comuni.
C’è il gentile che offre da mangiare, e quello che dice fuori dai coglioni”.
L’altro fa paura. Esattamente “il pericolo senza nome” che arriva dal mare, di cui scrive Ceronetti.
“La paura dell’altro esiste in natura”, concede la scrittrice. “Ce l’abbiamo in comune con gli animali, che segnano il loro territorio per marcare il loro potere.
Il fatto che all’estero ci siano 20 milioni di italiani, un paese intero di emigrati, dimostra che i popoli non si possono fermare quando emigrano”.
Una lezione che a Brolo abbiamo imparato, che noi come amministrazione svolgiamo come compito prioritario, confronto ed azione, dialogo e ragione, rispetto e crescita collettiva, amore e condivisione.
Integrazione a Brolo è una realtà.
Questo è il segno di questa cittadinanza, questo è l’esempio di Dacia Maraini, da oggi una di noi
Dacia sei cittadina di questo paese, e ne sono veramente orgoglioso come lo sono tutti i miei concittadini.
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