Fabio Granata e Fulvia Toscano di Articolo 9 commentano negativamente e con sorpresa la decisione della Cassa di Ravenna di proporre il volto di Dante Alighieri sulla loro Carta di credito, quale omaggio in vista del 700esimo anniversario della Morte.
Pur consapevoli delle “buone intenzioni dell’ importante Istituto di credito” sottolineano “ il paradosso della scelta”
“Più che un’omaggio ci sembra una offesa alla memoria del sommo Poeta la cui opera, come qualcuno ha autorevolmente scritto, rappresenta “una pallottola nel polmone di un usuraio». Per Dante l’usurario era chiunque prestasse denaro ad interesse.
Tale azione era considerata un peccato gravissimo poiché chi presta denaro ad interesse pecca di malizia. Quindi chiunque presti denaro con un interesse “offende la natura creata da Dio, volendo rendere fertile ciò che per natura non lo è – il denaro – chiedendone un interesse sul prestito, e cercando di sottrarsi all’ordine delle cose voluto da Dio”
Fabio Granata e Fulvia Toscano concludono: “Dante, come successivamente Ezra Pound ci ha magistralmente raccontato, rappresenta il primo nemico del nascente sistema bancario. Paradossale ritrovarlo su una carta di credito”.
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