Questa mattina ho ricevuto la notifica di un provvedimento di sequestro avente ad oggetto il depuratore consortile dei comuni di Piraino, Brolo e S. Angelo di Brolo.
Dal testo dell’atto ho scoperto di essere indagato perché avrei omesso di verificare senza ritardo e per motivi di igiene e sanità la regolare gestione dell’impianto.
In ordine alla contestazione che mi si muove mi rimetto alle decisioni della magistratura nei confronti della quale, per mio costume, ho sempre nutrito e continuo a nutrire piena fiducia.
Non posso comunque astenermi dal notare che il sequestro giunge a coronamento di una procedimento d’indagine che si trascina da tempo e nel quale gli inquirenti e gli organi tecnici ausiliari hanno operato valutazioni ed apprezzamenti che non condivido e che confido di poter prontamente confutare.
Addirittura sin da quando ho richiesto la posa della condotta sottomarina in sostituzione di quella abusiva esistente da tanti decenni, si è raggiunto il paradosso di un incredibile decreto penale di condanna.
Forse in Sicilia per risolvere i problemi occorre esporsi ad addebiti di responsabilità non proprie.
Per concludere, rivendico con orgoglio il buon funzionamento dell’impianto oggetto di indagine ed, anzi, auspico e mi auguro che i depuratori in Sicilia siano tutti e funzionino tutti come quello sequestrato stamattina.
Giancarlo Campisi
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