DIANA ANDREOTTI COUTURE – Official Dress alla trentaduesima edizione del “The Look of The Year”

Due appuntamenti, a fine settembre, tra Catania, Naxos e Taormina. A vestire le modelle è stata Diana Andreotti anche per il momento più atteso della settimana del contest, con un official dress dal forte carattere, un augurio e un inno alla personalità e alla bellezza audace che le future top model dovranno mantenere per la loro carriera. Come sottolinea la designer ai microfoni durante la diretta radio nella quale è stata ospite “ciò che differenzia una vera top model dalle altre modelle è la personalità, non basta più essere belle e saper sfilare, occorre avere carattere e dare un’anima del tutto propria a ciò che si indossa, per questo ho voluto che osassero fin dal loro ingresso in questa carriera.”

 

Si è celebrata allo Sheraton hotel di Catania, a causa dei disagi provocati dal maltempo a Taormina, la trentaduesima edizione di THE LOOK OF THE YEAR, illustrissima vetrina internazionale del mondo della moda ed autorevole manifestazione e master in grado di proiettare sulle passerelle internazionali modelle provenienti da 50 paesi di tutto il mondo.

Mia Maretic, croata, di soli 16 anni è stata infine incoronata vincitrice. Il PERSONALITY AWARD è stato consegnato a Celine Duong (Vietnam), BEAUTY AWARD è Angelica Alves (Brasile), STYLE AWARD è Letizia Rocconi (Italia). Novità di questa edizione, il PHOTOGRAPHY AWARD a Marie Van Ongeval (Belgio), che si è evidenziata per la particolare abilità di interpretare gli abiti e promuoverli con pose ed intense espressioni.

Questa edizione di THE LOOK OF THE YEAR è stata condotta dalla top model Youma Diakite e ha ospitato un parterre internazionale di fashion designer, agenzie, fotografi, blogger e giornalisti. DIANA ANDREOTTI COUTURE apre le danze dell’evento, con la performance LE VOYAGE, una fashion night a Giardini Naxos presso Il Sestante, dedicata alla presentazione della collezione S/S 2016, ispirata a LES FLEURS DU MAL e all’insegna del lusso, dell’arte e dell’alta moda.

La designer, intervistata in diretta da radio Studio54network, riassume il concept della collezione e dell’ispirazione dicendo che “estrarre la bellezza dal male significa dunque abbandonare ogni mezzo per arrivare alla felicità duratura o alla noia perenne, denudarsi di tutto ciò che cela il vero istinto umano e lasciare che l’immersione nella natura, nei propri sensi, trasporti l’animo umano verso qualcosa di immaginario, paradisiaco e immortale.” La collezione è contrasto, oscillazione, androginia, fascino, estasi, ma anche fantasia, perdita del contatto con la realtà.

È estremismo, inizio e fine nel bianco e nel nero, con un’intermezzo di luce, passioni, pace, estasi intaccate da qualche sfumatura di 1 abbandono e di senso di vuoto. Il fil rouge della collezione è il cammino, il percorso dell’animo umano e del proprio essere, non a caso il nome dell’evento è stato LE VOYAGE. Il mood oscilla tra una sorta di new dandy e un gusto esotico, con qualche sprazzo arabico. Il sapore del viaggio di un esule in cerca della sua dimora, attraverso deserti infiniti.

Durante entrambi i fashion show Diana Andreotti Couture ha inoltre collaborato con il designer Idriss Guelai, famoso per i suoi luxury jewels, indossati da star come Madonna e molte altre.

Il connubio tra le due arti ha prodotto un fantastico effetto scenico ed estetico. Per tutta la settimana le ragazze hanno indossato l’official t-shirt e l’official bag per loro appositamente disegnate dalla designer. A vestire le modelle è stata DIANA ANDREOTTI COUTURE anche per il momento più atteso della settimana del contest, con un official dress dal forte carattere, un augurio e un inno alla personalità e alla bellezza audace che le future top model dovranno mantenere per la loro carriera.

Come sottolinea la designer ai microfoni durante la diretta radio nella quale è stata ospite “ciò che differenzia una vera top model dalle altre modelle è la personalità, non basta più essere belle e saper sfilare, occorre avere carattere e dare un’anima del tutto propria a ciò che si indossa, per questo ho voluto che osassero fin dal loro ingresso in questa carriera.”