“Diario Partigiano” è l’headline della campagna grafica che segna la comunicazione dei Gd quest’anno, in occasione del 25 Aprile. “Vogliamo raccontare la storia di un uomo normale,
che ha salvato l’Italia” dice il messaggio di lancio dell’iniziativa, che affidandosi alla rete ha puntato alla grande diffusione sui social. Un invito accolto dai Gd dei Nebrodi che hanno…
Utilizzando due foto che ritraggono momenti dello sbarco americano in Sicilia – agosto 1943 -, che proprio sui Nebrodi ebbe uni dei suoi snodi cruciali, ricordano un momento di quel passaggio storico che decretò, al sud, la sconfitta delle truppe tedesche, mentre al nord dell’italia emergeva il fenomeno della Resistenza armata.
Di fatto quello sbarco anticipò di un mese la resa di Roma, e poi l’avvio ufficiale della lotta di liberazione dai tedeschi, fino all’aprile del 1945.
Due foto scelte non a caso. In una si vedono gli americani, sbarcati a Palermo che “passano” da Santo Stefano, l’altra li ritrae sulla spiaggia di Brolo.
Un’operazione che si immerge e affonda nelle pieghe della memoria.
Punto di partenza per una riscoperta critica e scevra ormai di condanne postume e inutili, ma solo per bisogno di conoscenza, di quel periodo storico dove nella Sicilia nebroidea tra contraddizioni, ritorni al passato, cancellazione della memoria collettiva di responsabilità e connivenze con il “regime”, puliture e riciclaggi di vecchie camice nere, si venne a creare una “nuova” forza politica che poi dominò per decenni la scena politica locale, mettendo ai margini – se non in rari contesti – quei movimenti popolari socialisti e comunisti che si ponevano vicini alle rivendicazioni di contadini e mezzadri contro gli agrari di sempre. Lotte contadine, di rivendicazioni contro i privilegi, in difesa dei pescatori e di chi lavorava nei noccioleti e nelle conche degli agrumi, condotte anche da preti e intellettuali che poi si spostarono anche nel nascente polo industriale della Wagi a Patti, e tra i cantieri delle neo-imprese edili e tra quelli della nascente autostrada.. e siamo sul finire degli anni settanta.
“Diario partigiano”, tornando all’iniziativa dei Giovani Democratici ,fa un chiaro riferimento al libro, edito dalla casa editrice Einaudi, di Ada Prospero Gobetti, la vedova di Piero Gobetti, che è senza alcun dubbio uno dei libri più belli sulla Resistenza: un testo non retorico, colmo di umanità e di passione per la libertà, di culto per l’amicizia e per gli ideali democratici.
E visto che siamo a ridosso della giornata del Libro sarebbe una bella occasione per rileggerlo o leggerlo.
La nuova edizione del libro, uscita a otto anni dall’ultima, ripropone l’introduzione di Goffredo Fofi, una nota di Italo Calvino e la postfazione di Bianca Guidetti Serra, una delle figure straordinarie che danno vita a questo racconto in presa diretta, dal 10 settembre del ’43 all’insurrezione dell’aprile 1945, dei venti mesi di guerra partigiana.
S’affollano, tra i tanti, Franco Antonicelli, Benedetto Croce, Vittorio Foa, Alessandro e Carlo Galante Garrone, Paolo Gobetti (il figlio di Ada e di Piero), Paolo Spriano, Franco Venturi, senza dimenticare naturalmente Giorgio Agosti, Emanuele Artom, Giulio Bolaffi, Duccio Galimberti, Gustavo Malan, Ettore Marchesini, Momigliano, Pajetta.
Come scriveva Calvino nel 1956, “Diario partigiano” è il “libro d’una madre”, una “madre che va a fare la guerra partigiana insieme a suo figlio di diciott’anni, e con lui divide i pericoli e i disagi”.
#DiarioPartigiano
#VivaLaLibertà
#OperazioneBroloBeach
#ForseUnPoNo
#GDnebrodi
BROLO & LA GUERRA – LE FOTO DELLO SBARCO
pubblicato su scomunicando.it il 12/08/2013
Foto di giovani soldati morti negli agrumenti e nei pollai di Brolo, di truppe tedesche in ritirata, ma pronte a dar ancora battaglia.. foto che nessuno vorrebbe più vedere scattare.
Foto che ci consegnano la Storia di uno sbarco…. Gli americani entravano da vincitori nell’isola … allora come ora.
foto archivio Istituto Luce e archivio storico Pidonti