Maggio 2014. Piazza Roma. Tempo di comizi, tra “caliari” e poc corn. Brolo stava vivendo una delle campagna elettorali più urlate e vivaci. Una campagna elettorale anticipata per le dimissioni dell’ex sindaco Salvo Messina, – che pur fuorigioco non mancò a dir la sua con un comizio molto attenzionato – con un paese attonito, frastornato dalla bufera che già si era scatenata tra atti amministrativi, l’incombente fallimento dell’ente e gli avvisi di garanzia con i provvedimenti giudiziari pronti a scoccare.
La campagna elettorale, infuocata di sua, portò altra brace sulla quale far ardere nuovi atti giudiziari… le querele.
E poi ancora commenti, articoli, post su facebook alzarono il tiro, tesero la corda, e raddoppiarono la posta.
Buon lavoro per gli avvocati mentre ora di quei nodi i primi arrivano al pettine.
Tra i “seriali” della querela anche Nino Germanà, onorevole, coinvolto direttamente, senza alcun mistero, in quella campagna elettorale che vide la cognata, Irene Ricciardello, vincente.
Quella sera di maggio, durante il comizio in piazza Roma, Domenico Magistro, il candidato a Sindaco, si fermò stupito, ascoltando le parole di Germanà, che dal terrazzo di casa, mentre l’avvocato brolese presentava i suoi candidati al Consiglio comunale facenti parte della lista civica “Per Brolo”, gli urlava frasi che lui ritenne diffamatorie e offensive della reputazione anche dei suoi “ragazzi” e che denunciò alla Procura.
“Ladri!” fu l’appellativo contestato, utilizzato da Germanà anche sulla sua pagina Facebook», cosa che per i querelanti fu un aggravante all’offesa.
Germanà venne denunciato anche da tutti i componenti della lista “Per Brolo” e precisamente Ada Agnello, Agnello Manuel, Aricò Giuseppe, Condipodero Cono, Condipodero Dario, Ferraro Franca, Fioravanti Tindara, Lenzo Valentina, Murabito Basilio, Piscioneri Linda, Riccardo Cono Giuseppe, Riccardo Francesca, Ratto Antonino e Ziino Carmelo, ed ora saranno gli avvocati Giuseppe Mancuso e Massimiliano Fabio a doverlo difenderlo davanti al giudice.
Ma intanto l’onorevole brolese, non si perde d’animo, sorridendo stamani afferma: “Sono convinto di non avere mai infangato il buon nome di nessuno. Posso giurare di aver sempre espresso opinioni, nella mia vita, maturate sulla base di considerazioni fondate su fatti e circostanze. Di non aver mai agito o proferito parola in un modo che non fosse onesto e sincero”.