Antonio Arena*: Riflessioni e considerazioni sulla Lega fatte in qualità di “osservatore esterno”.
Con la premessa che nella Lega vi sono più realtà e diverse entità con diversi livelli valoriali.
Con la premessa che nella Lega vi sono più realtà e diverse entità con diversi livelli valoriali. Il giudizio sul “mondo Lega” è quindi necessariamente “sommario”.
1) Fa cadere il primo Governo Berlusconi (05.1994/17.01.1995). Ufficialmente per “dissensi sulla proposta di riforma delle pensioni”, e sotto la spinta delle piazze di sinistra che si mobilita contro il governo del “corruttore, dei neofascisti e dei “ladri di pensione”.
La Lega appoggia il nascente Governo Dini e ad agosto del 1995 approva la “riforma Dini” sulle pensioni col passaggio dal retributivo al contributivo.
Il 24 ottobre del 1995 (nel semisilenzio della stampa) Bossi viene condannato a otto mesi nel processo Enimont per tangenti alla Lega.
2) Nelle elezioni nazionali del 1996 la Lega si presenta da sola e cosi permette la vittoria alla coalizione di centrosinistra (minoritaria con il 45% dei voti). Il centrodestra unito aveva il 50%.
E cosi permette ai Governi prima Prodi e poi D’alema di gestire tutti i dossier in vista dell’euro del 2002. Sotto questi Governi viene attuata la privatizzazione della Banca d’Italia e la trasformazione delle banche italiane da commerciali a commerciali-finanziarie (sulle orme di quanto ha fatto Clinton)(origine scatenante delle crisi finanziarie del 2008 e 2011).
3) Nel 1997 in seno al Parlamento del Nord, Salvini viene eletto in rappresentanza dei “comunisti padani”.
4) Dalla nascita ed almeno fino al 2013 (inizio segreteria Salvini) la Lega non ha mai rinunciato al progetto della Padania indipendente. Con Salvini inizia un’altra fase, una fase “nazionale”.
1) Nel 1992 vota entusiasticamente in seno al Parlamento italiano il Trattato di Maastricht. Da diversi leghisti lo si ritiene “una innovazione rispetto allo sfacelo dello stato centralista italiano” .
2) Nel Parlamento europeo eletto nel 1994, la Lega aderisce (fino al 1997) al Gruppo Liberale.
3) Entusiastica l’adesione all’euro pre 2002. Anche se vi fu chi (Pagliarini) avrebbe preferito una doppia moneta circolante in Italia (Euro forte al Nord, Lira al Sud: in pratica proponevano quello di cui accusano la Germania nei confronti dell’Italia).
4) Voto favorevole al Trattato di Lisbona il 31 luglio del 2008.
5) Riforma costituzionale sul pareggio di bilancio (le votazioni in seno al parlamento italiano iniziano a novembre del 2011 e terminano ad aprile del 2012 in pieno governo Monti): voto favorevole della Lega.
6) Legge attuativa in ordinamento nazionale del principio del pareggio di bilancio (Legge n. 243/2012): voto favorevole della Lega.
7) Sul Mes e sulla condivisione politica da parte del governo Berlusconi-Fini-Bossi si è già detto in questi giorni.
8) A pochi giorni dalla nomina del Commissario Ue in quota italiana (si ipotizzava fosse Giorgetti) Salvini, ad agosto del 2019, apre la crisi di governo, con il risultato che ad essere nominato è Gentiloni in quota Pd. Sarebbe stato invece importantissimo avere un Commissario “sovranista” proprio per difendere, soprattutto in tale periodo emergenziale, le posizioni italiane.
9) A partire dalle “fase sovranista” la Lega salviniana, sulle politiche europee, brilla per incoerenza, contraddizioni e continui “distinguo”. Dal no euro al si euro, dalla Italexit alla no Italexit…
10) In fase di governo gialloverde le presenze di Salvini ai vertici europei dei Ministri degli interni sono rarissime, concentrando la sua battaglia contro le Ong e l’immigrazione clandestina sul piano nazionale, snobbando i “tavoli” europei.
11) Se non avesse fatto cadere il governo gialloverde, adesso avrebbe potuto essere in prima fila nella difesa degli interessi italiani in Europa.
Da fuori Italia le posizioni della Lega assumono connotati schizofrenici.
1) Filo o contro l’Europa a fasi alterne.
2) Pro e contro la Russia. 3) Contro le sanzioni alla Russia e contemporaneamente filo Trump, cioè colui che è proprio l’artefice di tali sanzioni.
4) Profilo basso sull’Iran.
5) “Amnesie” di giudizio sulle varie crisi libiche e siriane, e sui Paesi (Usa, GB, Francia e Israele in primis) all’origine delle crisi umanitarie e migratorie subite in primo luogo dall’Italia .
6) Fasi alterne sulla Cina, da pro a diffidenti, anche qui dopo i diktat trumpiani.
7) Ultimamente pro Israele “senza se e senza ma”, seguendo le linee di politica estera Usa in tale settore. A favore di Gerusalemme quale capitale dello Stato di Israele, mentre la resistenza palestinese è giudicata in toto “terroristica”.
8) Mai messa in discussione la Nato e le sue politiche di accerchiamento contro la Russia (chi si ricorda che nel 1989 gli Usa promisero a Gorbaciov, in cambio dello scioglimento del Patto di Varsavia, che mai la Nato si sarebbe allargata ad Est?). E sulle basi Usa-Nato in Italia vi è un silenzio tombale.
9) Ondivaghi anche sulle linee strategiche nel settore energetico, un giorno a favore dei gasdotti provenienti dalla Russia, il giorno dopo per i degassifigatori per le importazioni Usa.
Resta ancora oggi un mistero il perché nel mese di agosto del 2019, in costume balneare, Salvini decide di togliere la fiducia al Governo Conte. Tuttavia, qualsiasi scenario questi avesse in mente, i fatti – tutti – gli hanno dato torto. Basterebbe dunque tale constatazione per farlo giudicare un pessimo politico. Le modalità irrituali di tale sfiducia ne condizionano ancor più il giudizio negativo. Cosa pensare di uno che senza avere consultato i propri dirigenti in forma ufficiale apre una crisi di governo al buio?
Cosa pensare di uno che fa cadere il governo di cui fa parte senza avere prima chiesto un “tavolo di crisi” ai propri alleati dei 5S (il più scarso dei socialdemocratici della 1a repubblica gli avrebbe potuto dare il giusto consiglio)?
Ma andiamo alle “ragioni” che secondo Salvini sono state alla base della sua rottura.
E cioè che i 5S impedivavo la “riapertura dei cantieri e soprattutto della TAV”, ed inoltre il boicottaggio delle politiche di respingimento dei migranti extracomunitari.
Ebbene, come si sa, la TAV si farà, con l’accordo dei grillini e del Pd in seno al Governo Conte bis. Vero è invece che una parte del mondo grillino facesse ostruzionismo più o meno palese sulla questione dei “porti chiusi”. Ma c’era da capirli, dovevano dare conto a una parte del loro movimento.
Ci poteva stare. Faceva “parte del gioco”.
Quindi perché tale rottura improvvisa? Un calcolo errato? Un bluff? Ma governare un Paese non è come stare seduti ad un tavolo da poker. Nella vituperata 1a Repubblica un errore simile sarebbe valso le immediate dimissioni di chi lo avesse commesso.
Ma poi, a volerla dire tutta, in fatto di lealtà è stata proprio la Lega ad essere più sleale nei confronti dell’alleato di governo. Infatti utilizzava le elezioni regionali (dove vinceva col centrodestra) per fare pressioni sul governo. Mentre i 5S, che si presentavano da soli, subivano continui ridimensionamenti. Era naturale che le talune contrapposizioni si alzassero di tono, con i 5S in crisi di consensi e con l’esigenza di recuperare parte del proprio elettorato. È indubbio infatti che il costo maggiore della inedita alleanza gialloverde l’avessero pagato proprio i 5S.
Il giudizio resta incerto.
Tre le possibili ipotesi:
1) Un partito cinico ed opportunista, alla continua ricerca di “occasioni” per implementare il proprio consenso elettorale, e privo di una chiara visione strategica sia in campo internazionale che nazionale;
2) Un partito eterodiretto o comunque fortemente condizionato da “forze esterne”. Forze che nei primi anni ’90 avevano interesse a distruggere partiti quali la DC ed il Psi, che si opponevano alla privatizzazione di asset strategici statali. Le stesse “forze esterne” che (fomentando i vari partiti “sovranisti” europei) hanno interesse a che l’Europa esploda e regredisca ad entità nazionali o regionali, ancora più facilmente condizionabili;
3) Ipotesi completamentare alla seconda: un partito rimasto “padano” e che utilizza tutte le occasioni ed opportunità in chiave strumentale per realizzare il progetto originario della “Macro Regione del Nord”. Che ciò avvenga in forma sostanziale prima che formale non cambierebbe il “paradigma padano”. In effetti stiamo assistendo alla realizzazione del sogno del Professor Gianfranco Miglio (tre macroregioni nord-centro-sud). Veneto, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, hanno già migliori parametri economici e strutturali. Sono Regioni ben governate rispetto a quelle del centro sud. Il loro Pil (separandolo da quello Italiano) è simile a quello tedesco.
Pertanto il “giocare” allo sfascio da parte della Lega potrebbe portare ad una “rottura” del residuo sentimento unitario nazionale. Che poi incidentalmente talune battaglie identitarie e valoriali della Lega possano essere condivise a “destra”, dovrebbe spingere (soprattutto quelle forze che ritengono che l’unità nazionale sia un valore primario) ad un approccio non omologato a quello della Lega sui vari dossier di politica interna, europea ed internazionale.
Basta la recente trasformazione della Lega salviniana in partito da padano a nazionale a rendere illogica tale terza ipotesi?
Chiave di lettura per evitare speculazioni.
Tutto negativa quindi l’azione politica della Lega?
Assolutamente no. Tante le battaglie condivisibili e tanti i risultati ottenuti in difesa di interessi nazionali. Il mio intento è invitare coloro che si interessano alla politica o che decidono di farne parte attiva, ad approfondire le proprie conoscenze e a non accettare per “verità rivelate” le opinioni dei leader.
Per ritornare a partiti “partecipati” (come lo furono quelli della 1a Repubblica), e meno leaderistici (come quelli attuali)
*Antonio Arena, ex funzionario UE, giornalista pubblicista spesso si trova a commentare i fatti con noi.
da leggere… altro nell’archivio di scomunicando.it
tre giorni di gusto, musica e successo a Torrenova (altro…)
Per il quarto anno consecutivo, Spazio Danza Academy ha portato il nome di Capo d’Orlando…
In un tempo in cui le cronache raccontano troppo spesso episodi di malasanità, da Naso…
Un segno di speranza e consapevolezza contro i disturbi alimentari (altro…)
Non solo sport, ma emozione pura e ricordo vivo. (altro…)