Cronaca

DOLORI MAI SOPITI – Paoletto

I giorni del dolore. La sua agonia durò giorni. Il cuore di Paolo, 22 anni, di Brolo, poi cessò di battere nella “rianimazione” della clinica “Villa Sofia”a Palermo dov’era stato trasferito, da Messina, dopo l’incidente stradale.

otto anni fa…

L’incidente qualche giorno prima, nella notte fra venerdì e sabato, precedente a Ponte Naso.

Un dolore mai sopito e spesso traslato nei tornei di calcio, di “stecche”, in libri e murales a lui dedicati.

Oggi lo ricordiamo ancora da questa pagina “raccontando” il dolore di Nancy e Pippo, i genitori, che traspare tutto intero dai post che disegnano il vuoto di questi otto anni senza di lui.

“Amore di mamma e papà, e siamo qui seduti a fare colazione… ci torna alla mente quel giorno dai contorni sfocati. In realtà crediamo che non fosse nemmeno un giorno, ma piuttosto un ammasso di ore dure a trascorrere, perchè , quella volta, la nostra vita si era rotta come non aveva mai fatto, in un modo terribile e spaventoso, in un modo che non dovrebbe esistere, che fa male solo a pensarci.”.

Un dolore umano, da genitori “avremmo voluto scomparire, per non pensare e per non svegliarci mai più quando ti abbiamo viso su quella barella con gli occhi chiusi e il viso sfracellato . Ce ne stavamo lì, in quell’ospedale inondati da un fiume di dolore che scivolava come acido sul nostro viso, che ci costringeva ad abbracciare il suolo, a stringere l’asfalto con i denti per rimanere agganciati a questo mondo e non fuggire via.”.

E rammentano quasi a se stessi che ” ‘AMORE … sopravvive alla Morte!”

Quello che provano, quotidianamente per quel ragazzo.

Una vita spezzata in un notte d’estate come quel casco, che per coincidenza, si spezzò e non difese la sua vita.

Fu quella un’estate tragica, poi altre ne vennero a seguire, ma quella di otto anni fa cambiò tanto in tanti.

Per Paolo Gullà dopo il ricovero a Palermo, mentre in tanti speravano nel miracolo, venne dichiarata la morte cerebrale e non solo a Brolo si sollevò una grande onda emotiva.

La stessa che suscita ancora il suo ricordo.