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DOMANI E VENERDI’ A PATTI – “Insulti al pubblico “

L’insulto come gioco, l’insulto come provocazione divertente e divertita.

Tratto da due testi diversissimi eppure simili fra loro, Dio di Woody Allen e appunto Insulti al pubblico di Peter Handke, questo spettacolo diventa una sorta di manifesto teatrale che mette in discussione i principi e le convenzioni del teatro tradizionale, tentando di divertire, emozionare e coinvolgere gli spettatori in prima persona. La contaminazione fra  Danza e Teatro, costituisce il valore aggiunto di una messinscena che mette al centro il pubblico, le sue aspettative e il suo ruolo attivo.

Handke propone degli attori che non vogliono recitare nulla, mentre Allen presenta degli attori che tentano in tutti i modi di mettere su uno spettacolo, ma che devono arrendersi al fallimento.

Il testo di Allen sembra la dimostrazione pratica dei concetti espressi da quello di Handke: anche se provate a recitare non verrà fuori nulla. In realtà è vero il contrario: tutti i tentativi e i fallimenti di questi attori sono in verità già teatro, così come lo sono tutte le negazioni, le provocazioni e gli insulti: è impossibile che il teatro non avvenga anche se lo si nega o lo si fallisce.

Il discorso sul corpo è centrale nello spettacolo e lo spettacolo del corpo in scena è proprio la Danza. Il corpo degli attori e quello delle danzatrici diventano un tutt’uno dall’inizio dello spettacolo. Naturalmente questa identità non è piena, non è totale, ma è come se la Danza sublimasse il gesto teatrale e lo portasse ad un altro livello, più alto, più intuitivo, più musicale, più indiretto.

«Patrizia Bellitti e io abbiamo scelto di mettere in scena questo spettacolo- afferma il regista Stefano Molica –  perché sembra importante in questo particolare momento riflettere sul ruolo del pubblico a Patti».

Infatti, finalmente Patti ha il suo Teatro e la sua stagione teatrale, il movimento teatrale sta crescendo, ci sono molti giovani e giovanissimi che si avvicinano a questo mondo e  il successo dei corsi de La Macchina dei Sogni, organizzati dall’ Associazione Nuovi Teatri lo testimonia. Come del resto è una realtà ormai consolidata la GymnicaContempodanza di Patrizia Bellitti per la Danza. «Di conseguenza – continua Stefano Molica –  ci sembrava giusto iniziare questa nuova fase con uno spettacolo che parlasse del rapporto fra artisti e spettatori, perché tutti insieme ci rendessimo conto che  questo “patto” fra  il pubblico e i teatranti è fondamentale e importante. Il Teatro senza il sostegno della gente, sia a livello  economico che emotivo, non esiste.

Quindi alla fine, i provocatori “insulti” del titolo non sono altro che un grande abbraccio, un atto d’amore nei confronti delle persone che ci consentono di continuare a lavorare e a fare Teatro a Patti: il pubblico».

admin

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