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“Due Passi Sono” – Un successo il lavoro, al Savio, di Carullo e Minasi.

 

 

 

Ha raccolto il successo del pubblico l’originale commedia “Due Passi Sono”, diretta ed interpretata dai due registi Carullo e Minasi, presentata ieri – venerdì 23 novembre – al Teatro Savio di Messina.

Già dall’apertura dello spettacolo, gli oggetti di scena scarni, essenziali, hanno permesso non soltanto di focalizzare l’attenzione sui due attori, ma di non distrarre l’attenzione del pubblico e permettere così di rintracciare nell’esecuzione degli artisti i messaggi più profondi di una rappresentazione ben più problematica di quanto il termine “commedia” lasci immaginare.

La scena si apre infatti su Pe (Giuseppe Carullo) e Cri (Cristiana Minasi), una coppia moderna che incarna i due aspetti estremi della personalità umana.

Lui, curioso, sognatore, filosofo, sensista, poeta, sente strette attorno a sé le mura domestiche e la quotidianità e vorrebbe fuggire, vedere, toccare e scoprire il mondo fuori dalla sua finestra, diventa l’emblema dell’irrazionalità e della libertà, che permettono all’uomo di Vivere pienamente attraverso i sensi la realtà.

Alla destra di Pe c’è invece la sua compagna: insicura, paurosa, ipocondriaca e maniaca dell’igiene e della salute, legata a tutto ciò che può contare e conoscere, Cri si aggrappa disperatamente a ciò che non è mai nuovo, che è immutevole e non comporta dunque un pericolo.

Dura con il marito tende, pur senza cattiveria, a demoralizzarne sogni e progetti, a farlo tornare duramente con i piedi per terra nelle continue fughe creative, sempre ed esclusivamente immaginarie, distante da lui al punto tale da risultare, a volte, quasi anaffettiva.

Grazie a ciò Cristiana Minasi riesce nella costruzione di un personaggio emblema del Vivere inteso come Sopravvivere, come preservazione, mediante il sacrificio di curiosità e desideri.

Tuttavia, il pubblico attento coglie dalle variazioni di espressione e di tono un personaggio tutt’altro che statico, ma al contrario in continua mutazione, quasi sedotto dall’immaginazione e dall’energia del compagno, che la porta infine a “sognare davvero”, a capire ed apprezzare i desideri del compagno, fino al matrimonio dei due, che diventa simbolo di riconciliazione nella diversità di due pensieri apparentemente inconciliabili.

Il messaggio profondo donato al pubblico, mediante un’opera che fonde con originalità battute, gag ed interessantissimi momenti di danza atipica caratterizzata dalla ripettitività del movimenti – a tratti legnosi – ritmati quasi robotici, che diventano un tutt’uno con la musica e che presenta quindi il tutto in una forma piacevole e leggera, è quello del continuo conflitto fra le tendenze al raziocinio ed alla irrazionalità, non soltanto rintracciabili all’interno della coppia, ma anche e soprattutto all’interno di ciascun essere umano.

Conflitto che alcune volte rischia di sfociare nella staticità e nella sicurezza data dalla routine, nella paura ed eccessiva diffidenza nei confronti della novità e del diverso da ciò che si conosce.

Alla violenta ed innaturale limitazione dell’Essere all’interno di una struttura che lo costringe a violare la legge del panta rei e lo aliena, come avviene con i protagonisti di questa storia.

Luca Scaffidi Militone

DUE PASSI SONO di Carullo-Minasi

Spettacolo vincitore Premio Scenario per Ustica 2011

di Carullo-Minasi 

Regia, testi ed interpretazione di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi 

Scene e costumi: Cinzia Muscolino

Disegno luci: Roberto Bonaventura

Aiuto regia: Roberto Bitto

Collaborazione: Giovanna La Maestra

Produzione: Il Castello di Sancio Panza

Gli autori attori:

CARULLO-MINASI

Cristiana Minasi (Messina -1980). Laureata in Giurisprudenza con lode, dal 2001 è nella compagnia del “Teatro dei Naviganti” (Me), partecipa a diverse sue produzioni e  vi collabora quale pedagoga. In tale direzione le sue ultime produzioni, tra le quali, Ex Machina, ovvero, conferenza tragicheffimera sui concetti ingannevoli del teatro.Frequenta i laboratori “Sulla ricerca di un metodo” di Emma Dante, partecipa alla performance diretta ed ideata dalla stessa in ricordo di G. Falcone, nonché al laboratorio per la realizzazione della “Carmen”.  

Giuseppe Carullo (Rochester- 1978). Frequenta dal 2000 la scuola di teatro Teatès diretta da Michele Perriera, tra i fondatori del “Gruppo 63”.  Nel 2004 inizia a collaborare con l’associazione culturale “Il Castello di Sancio Panza”, partecipando a molteplici suoi spettacoli tra cui: Le mosche; Colapesce; Metamorphoseon XI, Metamorfosi 74, Microzoi, L’altro Regno. Insieme a Cristiana Minasi dal 2009 è in “Fragile” scritto e diretto da Tino Caspanello, nonché in “Euphorìa” di Adele Tirante, spettacolo tale ultimo segnalato e coprodotto dal festival “I Teatri del Sacro” Lucca (Eti e Federgat).

 

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