Categories: Cronaca Regionale

ECOMAFIE – SENTENZA PROCESSO “VIVAIO”

 

Per la prima volta le ecomafie devono risarcire un’associazione ambientalista

Un processo senza precedenti, andato a sentenza in tempi brevi.

È il processo Vivaio che oggi alle ore 19, con la lettura della sentenza presso la Corte di Assise del Tribunale di Messina ha confermato il piano accusatorio dell’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina che ha fatto emergere gli enormi interessi illeciti gestiti nel barcellonese dalla cosca mafiosa dei mazzaroti. Un intreccio che va dall’omicidio all’estorsione, dagli appalti all’interno della discarica di Mazzarà S. Andrea, fino allo smaltimento illecito di rifiuti speciali.

Gli imputati sono stati condannati per 130 anni di carcere ed un ergastolo.

L’esito del dibattimento ha confermato l’impianto accusatorio sostenuto dalla DDA di Messina che ,insieme ai Carabinieri del Ros, ha svolto un lavoro esemplare: alle loro indagini va il merito di aver svelato il complesso meccanismo di affari che ruotavano intorno alla discarica di Mazzarrà Sant’Andrea ed alla gestione dei rifiuti speciali.

La sentenza pronunciata nel processo “Vivaio” costituisce un importante precedente in Italia per i tempi rapidissimi di svolgimento del processo ma soprattutto per aver svelato i meccanismi dietro il business dei rifiuti e, per la prima volta, in un processo per mafia, il riconoscimento di un risarcimento per le associazioni ambientaliste.

Nella sentenza è stata riconosciuta a Legambiente Sicilia una provvisionale di 50 mila euro.

“Si tratta di un risultato importante –  ha commentato Tiziano Granata Responsabile dell’Osservatorio Regionale sulle Ecomafie di Legambiente Sicilia.  Per la prima volta in Italia, viene riconosciuto ad un’associazione ambientalista un risarcimento per il ruolo svolto sul territorio in termini di analisi, controllo e contrasto rispetto ai reati ambientali ed in particolare al fenomeno delle ecomafie”

Proprio la presenza di Legambiente all’interno del processo, rappresentata e difesa al meglio dall’Avv. Aurora Notarianni, componente del Centro di Azione Giuridica Legambiente Sicilia presieduto dall’Avv. Nicola Giudice, ha permesso di inquadrare il modus operandi della cosca mafiosa di Mazzarrà all’interno del sistema ecomafia.

Dott. Tiziano GRANATA – RESPONSABILE OSSERVATORIO REGIONALE AMBIENTE & LEGALITÀ Legambiente Sicilia – Onlus

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