ELLY SCHLEIN – “No al ponte” nell’incanto dello Stretto. Interventi e fotogallery
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ELLY SCHLEIN – “No al ponte” nell’incanto dello Stretto. Interventi e fotogallery

– di Corrado Speziale –

Grande accoglienza a Messina per Elly Schlein. La segretaria del Pd ha tenuto un’iniziativa a Torre Faro per manifestare dissenso nei confronti della grande opera alla presenza di tanti militanti e cittadini comuni. Nel palco improvvisato in un “angolo di paradiso” lungo la via Circuito, al fianco della leader del partito si sono alternati esponenti locali del Pd e rappresentanti di comitati che si oppongono alla realizzazione del ponte.

Elly Schlein: “Era da tanto che speravo di tornare a Messina. Non siamo qui per fare campagna elettorale ma per ascoltare questa comunità e costruire insieme proposte più efficaci per rispondere ai bisogni dei cittadini. Salvini sta portando avanti un progetto anacronistico, dannoso e sbagliato”.

Sono tanti i punti e i motivi per opporsi alla realizzazione del ponte sullo Stretto, alcuni dei quali, alla luce dell’accelerazione delle procedure in atto per l’approvazione del progetto, sono all’ordine del giorno anche del Partito democratico.

In riva allo Stretto, Elly Schlein e il suo partito hanno “mostrato i muscoli” al ministro Salvini e alla società Stretto di Messina: pieno dissenso alla realizzazione del Ponte, in una cornice naturale straordinaria, quantunque la giornata non fosse tra le più soleggiate. Su sua personale iniziativa, accolta e assecondata dagli esponenti locali del partito, la segretaria del Pd ha potuto osservare con i propri occhi le bellezze dello Stretto, proprio dal punto in cui sarebbe prevista la prima torre di quasi 400 metri.

Il progetto al momento è al vaglio degli enti preposti, ma quelle pagine stracolme di osservazioni e raccomandazioni contenute nel parere del comitato scientifico, pesano come macigni. Come dire che sull’opera il parere è “positivo”…ma la sua realizzazione è tutta un’altra storia, tutta ancora da dimostrare…Fatto sta che i tempi e i propositi sembrano andare totalmente in discordanza con le procedure tecniche.

Si è parlato di questo e di tanto altro dal “palco” improvvisato lungo la via Circuito, in affaccio sullo Stretto, dopo un brevissimo e affollato “punto stampa”.

Ad accogliere Elly Schlein, con il segretario regionale Antony Barbagallo, erano presenti i parlamentari Stefania Marino e Antonio Nicita, nonché il deputato all’Ars Calogero Leanza.

Dalla postazione audio sono intervenuti esponenti politici locali e rappresentanti dei comitati.

Antonella Russo, consigliera comunale Pd: “Vogliamo manifestare insieme ad Elly e dare concretezza all’opposizione del Pd nei confronti di questo ponte di Salvini che la città non vuole e di cui non abbiamo bisogno. Ci fanno spacciare quest’opera come l’unica possibilità di sviluppo del nostro territorio, ma non è così. Fanno solo propaganda. Ci dicono che, come opera complementare, ci stanno regalando la metropolitana dello Stretto. È una bugia. Giocano con le parole sulle spalle dei nostri cittadini e del nostro territorio. Il Pd a tutti i livelli questo non lo permetterà. Opererà a tutela della nostra gente e a difesa del nostro territorio”.

Giacomo D’Arrigo, dirigente regionale del partito: “Questo è un posto unico al mondo. Noi vorremmo che il Pd nazionale mettesse gli occhi a livello europeo rispetto a questa dimensione. Lo Stretto è il terzo posto più trafficato al mondo e il primo posto per crocierismo d’Europa. Dobbiamo mettere in campo questa dimensione territoriale”. Sull’evento: “Questo appuntamento non è soltanto per parlare a noi stessi. Abbiamo chiesto a dei comitati di stare con noi in linea con la segreteria, di aprire il partito fuori dal suo perimetro”.

Guido Signorino, del comitato Invece del ponte: “I cittadini sanno cosa costituirebbe quest’opera, non solo per la città, ma anche per l’economia, perché è un ponte inutile, vecchio e sbagliato sotto tutti i profili. Ci sono fior di professori universitari e di tecnici che contestano la stessa realizzabilità tecnica del ponte senza ricevere nessuna risposta. Per unire la Sicilia all’Europa ci sono altri modi, altri mezzi. C’è il miglioramento del sistema di traghettamento. Eppure, una gara per le navi ecologiche è stata bloccata. Si dicono solo bugie sull’impatto ecologico e sulla devastazione che creerebbe su questo territorio. La battaglia contro il ponte sullo Stretto non è una lotta locale, è un fatto che ha un livello nazionale. Diciamo no alle bugie, all’inutilità e alla propaganda. Sì allo sviluppo, all’ambiente e alla crescita di un territorio che sarebbe traino per tutta l’economia nazionale”.

Mariolina De Francesco, in rappresentanza degli espropriandi: “Non sono preoccupata, sono arrabbiata come lo sono tutti quelli che vivono in questa zona. Noi di questo ponte ne facciamo sicuramente a meno. Serve a loro. Disturba sentir parlare di azzardo, di sfida e di scommessa, vogliamo scherzare? Bisogna avere certezze per realizzare queste cose. Per cui non si farà nulla”. I nobili principi della signora: “Se io dovessi lasciare la mia casa per cederla ad un’opera utile, lo farei per una clinica oncologica per bambini, qualora avessero bisogno di questo tipo di ossigenazione e insolazione”.

Mariella Valbruzzi, comitato No ponte Capo Peloro: “Abbiamo raggiunto tanta gente e coinvolto forze politiche e sociali a vari livelli locali, regionali, nazionali. Ci manca un tassello: non siamo ancora riusciti ad arrivare a livello europeo. Il ponte sarebbe costruito in violazione di vincoli ambientali europei”. La richiesta alla segretaria dem: “Chiediamo di favorire l’instaurazione di un rapporto tra noi e la rappresentanza parlamentare europea affinché si possa far capire l’assurdità di quest’opera in violazione a norme e principi europei”.

Pietro Patti, segretario provinciale della CGIL: “Ci hanno sempre detto che la mancanza del ponte crea arretratezza nella nostra Sicilia. Io credo invece che l’arretratezza sia dovuta alla presenza della mafia, del malaffare. Non alla mancanza del ponte. Ci hanno detto che il ponte servirà a costruire tutte le altre strade e autostrade di cui abbiamo bisogno. Il dirigente del CAS ha detto che per fare le autostrade, viadotti e le gallerie servono tre miliardi e duecento milioni di euro. La gente rischia quando va per le strade”. Dalle infrastrutture alle scuole: “I nostri bambini rispetto a quelli milanesi fanno due anni e mezzo di scuola in meno, perché non hanno il tempo pieno”. Le carenze della sanità: “La gente non si può curare”. Dunque: “Non vogliamo il ponte, ma le opere che realmente servono”.

Antony Barbagallo, segretario regionale Pd: “Dietro lo specchio per le allodole del ponte si nasconde una grande opera di definanziamento delle infrastrutture siciliane. Su tutte la Modica – Scicli, un’opera di 300 milioni che quella comunità aspettava da anni. Il lotto dell’autostrada Siracusa – Gela, definanziato inesorabilmente per reperire le risorse che servono a Salvini e ai suoi amici del nord. Opere che la Sicilia aspetta da anni, come la Nord – Sud, la Marsala – Mazara, l’ammodernamento della Palermo – Agrigento, il raddoppio della Paternò – Adrano. Noi chiediamo giustizia per la nostra terra. Schifani e i suoi sodali all’ARS proni verso il Governo nazionale dicono sì al miliardo e 600 mila euro del FSC, che va per il ponte, che non si sa se e quando partirà e nel frattempo perdiamo le opere in Sicilia”. Il decreto sul ponte, senza rifare la gara: “Un’offesa a tutti gli italiani”.

Elly Schlein, sia al punto stampa che all’incontro con i militanti, ha affrontato la questione “ponte” iniziando dalle modalità: “Tutta questa fretta è elettorale. Non si ha a cuore il vero destino di questa comunità e di questo territorio. Si è trattato di un’aggiudicazione fatta per un valore 5 volte superiore a quella del progetto originario, nonostante lo Stato avesse vinto la causa (ricorso di Eurolink riguardo alle penali per la caducazione del precedente contratto, nel 2012, ndr). Non c’era ragione di proseguire in questo modo”.

L’occhio sull’area dello Stretto: “In Sicilia come in Calabria serve un grande investimento per migliorare la mobilità, adesso, non tra 15/20 anni con un progetto dannoso e anacronistico come questo. Le persone hanno difficoltà a spostarsi con strade e ferrovie che non sono all’altezza del 2024. I siciliani e i calabresi non sono cittadini di serie B, meritano investimenti adeguati. Invece la strada scelta nel silenzio dei presidenti di queste regioni, entrambe dello stesso colore politico del Governo, è stata aperta soprattutto sottraendo risorse FSC che dovevano finanziare altri progetti infrastrutturali più urgenti e importanti per questo territorio. Quindi siamo qui ad ascoltare questa comunità – prosegue la segretaria – le sue preoccupazioni, e a confermare che il Partito democratico, come ha fatto dall’inizio di questa legislatura, si sta battendo per contrastare il progetto di questo ponte”. L’iniziativa: “Qualche tempo fa abbiamo presentato un esposto assieme ad Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che ringrazio per questa iniziativa congiunta, che sta cercando di destare attenzione sulla totale mancanza di trasparenza in questo percorso, e anche per i costi esosi che avrebbe per le comunità, mentre non si danno le risposte per migliorare la vita dei cittadini. Non si capisce – prosegue la segretaria del Pd – come abbiano potuto cambiare e rielaborare un progetto nel corso di una notte. Qui c’è in ballo la vita delle persone. Abbiamo visto quei sessantotto appunti che un comitato scientifico serio ha dovuto fare, senza ottenere risposte. Non è serio che Governo si comporti in questo modo. Prima vengono le persone, gli studi che accertino la zonizzazione sismica di questo territorio che ha pagato costi altissimi”. La promessa: “Noi saremo al vostro fianco, perché occorre che tutto il Paese ne parli. Salvini si permette di dire che loro lavorano per costruire e noi per fermare. Invece, è questo Governo di Giorgia Meloni e dei suoi ministri che sta fermando l’economia del Paese. Che sta tardando sugli investimenti del PNRR lasciando nell’incertezza le imprese e i comuni, tagliando risorse senza garantire con quali altri soldi le rimettono”. Gli altri temi economico – sociali trattati da Elly Schlein. Sanità pubblica: “Stanno tagliando le risorse. Chi non ha i soldi sta rinunciando a curarsi”. Il salario minimo: “È una norma di civiltà. Sotto i 9 euro è sfruttamento, non è lavoro. La povertà è un grande problema sociale dovuto a politiche che dobbiamo pretendere di cambiare”. E ancora: “Pretendiamo un vero investimento sulla scuola pubblica, perché è la prima grande leva di emancipazione sociale per bambine e bambini che hanno diritto a un futuro migliore”. L’attacco alla premier sull’autonomia differenziata: “Non si è mai vista una patriota che spacca in due l’Italia…” Il problema casa – espropri: “Siamo con voi per chi perde la casa, ma anche per chi non ce l’ha. Il ministro Salvini non ha fatto nulla per il diritto alla casa. Qui vedo persone che non vogliono fermare niente, bensì, affermare i propri diritti costituzionali”.

Alla fine, il ricordo di Angela Bottari, ex deputata messinese scomparsa lo scorso novembre: “Ricordiamo le sue battaglie contro la violenza sulle donne. Penseremo a lei per salvaguardare il futuro di questa terra”.

23 Marzo 2024

Autore:

redazione


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