OR.S.A. e RSU N. 18 Personale Navigante, in merito al “Protocollo per la messa in sicurezza della continuità del traghettamento nello stretto di Messina”
“La scelta di concentrare nel centro città tutto il traffico merci su gomma ed eventuali passeggeri autorizzati alla traversata, favorisce gli assembramenti nel centro cittadino e aumenta i fattori occasionali di esposizione al contagio”.
OR.S.A. e RSU N. 18 Personale Navigante, in merito al “Protocollo per la messa in sicurezza della continuità del traghettamento nello stretto di Messina”, formulato dalle società di traghettamento e recepito nell’art. 4, comma 5, dell’Ordinanza emergenziale del Presidente della Regione n. 5 del 13 marzo, hanno scritto al Presidente del Consiglio dei ministri, al Responsabile della Protezione civile, al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, al Presidente delle Regione siciliana, al sindaco, alla Prefettura di Messina e per conoscenza al Comandante della Capitaneria di Porto – AMS di Messina.
La nota delle OO.SS. del 17 marzo 2020, a firma dei rispettivi rappresentati, Mariano Massaro – OR.S.A. e Marcello Puglisi – RSU N. 18 Personale Navigante.
In fase di emergenza sanitaria, per limitare al massimo l’esposizione al contagio da COVID-19 (coronavirus), il Governatore della Regione Siciliana ha emesso l’ordinanza contingibile e urgente n. 5 del 13.03.2020 con la quale recepisce, forse in modo affrettato, anche il protocollo riportato in oggetto, formulato dalle società private di traghettamento (unitamente a Bluferries – gruppo Ferrovie dello Stato, n.d.c.) che ritengono utile, per la prevenzione, concentrare il traffico dei mezzi gommati presso gli scali del porto storico di Messina e della rada S. Francesco, poiché, secondo l’analisi degli armatori, tali scali favoriscono itinerari più brevi (durata 20’) rispetto al collegamento tra Villa San Giovanni – Tremestieri (durata 50’).
Il provvedimento, però, non valuta che la scelta di concentrare nel centro città tutto il traffico merci su gomma ed eventuali passeggeri autorizzati alla traversata, favorisce gli assembramenti nel centro cittadino e aumenta i fattori occasionali di esposizione al contagio; pertanto si pone in totale antitesi con i provvedimenti adottati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma anche col “Decreto Sicilia” recentemente emanato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che in maniera energica vietano ogni forma di “affollamento” soprattutto nei punti nevralgici.
Il Porto di Tremestieri è nato proprio per liberare il centro cittadino dall’invasione giornaliera dei TIR traghettati, per la grande maggioranza, dagli armatori privati. Lo sbarco/imbarco nel porto periferico è coadiuvato dall’adiacente svincolo autostradale che evita ai mezzi gommati pesanti di attraversare la città per immettersi nell’Autostrada A18 (Messina/Catania), A20 (Messina/Palermo).
Si vuole significare che risparmiare qualche minuto di navigazione non evita assembramenti sulla nave e sicuramente il gioco non vale la candela se l’alternativa disposta dagli armatori si presta, come dimostrato negli anni, a intasare il centro cittadino, quindi a favorire affollamenti nei luoghi nevralgici e ostacoli alla viabilità che nella contingente fase di estrema prevenzione sanitaria sono assolutamente da evitare.
Si ha la sensazione, ma è solo una sensazione, che l’obiettivo del protocollo formulato dalle società di traghettamento sia finalizzato al profitto più che alla tutela della salute pubblica. E’ facilmente deducibile, anche per i non addetti ai lavori, che il trasferimento delle operazioni di imbarco/Sbarco negli scali del porto storico e della rada San Francesco, consente agli armatori di trasportare lo stesso carico riducendo il percorso via mare che equivale a un considerevole risparmio di carburante a parità d’incasso da bigliettazione e alla possibilità di effettuare più corse nell’arco della giornata.
Per quanto sopra esposto, nell’interesse dei lavoratori e dell’utenza, nell’attuale fase di emergenza le scriventi OO.SS. esprimono totale diniego al trasferimento delle operazioni di traghettamento nel centro cittadino e invitano il Presidente della Regione Sicilia a valutare, con attenzione e col senno del dopo, gli effetti collaterali derivanti dall’applicazione del protocollo di cui si è trattato.
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