Un passaggio necessario, dovuto, importante, che aveva subito l’empasse causato da alcune verifiche che l’ufficio di tesoreria, gestito da un istituto bancario,e che si era preso il suo tempo.
Enzo Di Luca ha sottolineato il lavoro importante e certosino fatto dal revisore dei conti, la dottoressa Tiziana Vinci, che in questa fase ha dovuto supervisionare i tanti passaggi che riguardavano le varie partite di cassa.
Un passaggio che comunque non incide sull’approvazione del bilancio di previsione 2013 dell’ente, in quanto la verifica è un fatto squisitamente tecnico, e che a tutt’oggi, pur con la nomina superflua di un altro commissario da parte della Regione, non si hanno notizie.
Il bilancio, del resto, rimane prerogativa esclusiva del dottor Carmelo Musolino, l’attuale reggente dell’amministrazione locale.
Di Luca alla fine, consapevole che si chiude un ciclo politico, e che guarda con attenzione agli scenari futuri che si stanno disegnando a Brolo recentemente si è reso protagonista in un dibattito televisivo della difesa “degli assenti”, chiedendo che al tavolo degli incontri pubblici, “grillini” ed esponenti del movimento “dal basso” partecipino con pari dignità a chi naviga da tempo in politica, “perché Brolo – ha affermato – ha bisogno di verità e idee“.
Ma Enzo Di Luca, ha anche affermato, aspetto non trascurabile del suo dire “ora- sciolto ogni tipo di rapporto istituzionale, sono libero, senza vincoli, di parlare, esprimere pensieri, difendere quanto di buono è stato fatto ed ho fatto, scegliere, attaccare, se è il caso.
Quindi il vicesindaco ha colto l’occasione anche per puntualizzare:
In quei momenti ex amministratori, che in quei giorni trionfalmente percorrevano i corridoi del comune, hanno preferito azionare macchine del fango, screditare per strumentalizzare, non comprendendo che il conforto, che sopperiva l’assenza – altro non potevano fare – sarebbe stato importante, non per me ma per gli stessi lavoratori… anche questo serve a conoscere le persone”.
Poi aggiunge ancora “Questo ora non vuol essere l’inizio di una polemica, ma la voglia di dialogo con i cittadini o gruppi di questi che mi auguro sorgano spontanei e liberi e per questo ho voluto ribadire la necessità dell’esserci a pieno titolo nel dibattito che sta nascendo.
Mi auguro, come ha detto anche Salvo Messina recentemente, che sui temi importanti che sono e riguardano i cardini della vita sociale del paese il dibattito politico, quello reale, possa trovare una convergenza.
Brolo non ha bisogno di macerie, non servono a nessuno, nè di comunicati stampa postumi, vedi il Carnevale, che servano a formulare meriti di circostanza senza nulla aver fatto. – E sottolinea – In questo caso il solo merito va riconosciuto e dato all’associazione dei Carristi e a chi ha lavorato per la riuscita di questa Festa: i gruppi, le scuole, i ragazzi, le altre associazioni. Lì davvero, in quelle azioni, si vedono gli sciacalli e le iene di cui parla oggi Salvo Messina“.
“Ora sono libero di parlare, come cittadino, da ex- amministratore, anche di e su quelle panchine realizzate sul nuovo lungomare.
Prendo le distanze.
Ci siamo battuti perché venisse modificata quell’idea progettuale.
Volevamo, sindaco in testa, panchine diverse, più funzionali, allineate alle palme, meno invasive.
Non abbiamo avuto il tempo di opporci, anche se l’abbiamo scritto dopo averlo detto prima al Rup e poi al progettista, anche in maniera informale.
Non abbiano trovato il buonsenso che ci aspettavamo ed il 3 novembre l’abbiamo anche scritto.
Ci sarà chi dovrà assumersi le responsabilità… ci sarà il tempo di parlare anche di questo“.
Un chiaro messaggio che anche lui ha dissotterrato l’ascia di guerra.
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