Si poteva già classificare come una storia di ordinaria follia e menefreghismo dilagante.
Un budello asfaltato, mal disegnato, definito semplicemente dai new jersey, spesso spostati in mezzo alla sede stradale dal vento, stretto e pericoloso che ben poco serviva a svolgere il ruolo che dovrebbero avere le “rotonde” , cioè quello di fluidificare la viabilità.
Una vicenda che in un gioco di responsabilità coinvolgeva la società che aveva realizzato il centro commerciale – e la rotonda era una priorità per quell’avvio di attività – e l’Anas, titolare della strada, e caratterizzata anche da diffide e raccomandate, che a nulla in questi anni avevano sortito.
Una serie di interventi che dovevano interessare non solo la sede stradale ma anche il costone che la sovrasta, necessitando anche un’azione di consolidamento anche perchè quel tratto frontistante l’insediamento commerciale risulta classificata nel Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) con il codice di dissesto elevato dovuto a possibili crolli e smottamenti.
Ora finalmente, grazie ad una serie di interventi coordinati, dove l’amministrazione comunale ha fatto la sua parte, mirati a dare la priorità alla sistemazione della “rotonda”, il cantiere ha ripreso i lavori.
Speriamo bene.