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ETNAFEST 2012 – La rassegna artistica “Nomadie” ancora aperta fino al 5 agosto a Le Ciminiere di Catania

Una visita che ha lasciato a bocca aperta il vice presidente della provincia regionale di Catania Ruggero Razza che ha seguito gli artisti nell’illustrazione delle proprie opere, soffermandosi con curiosità di fronte a quelle che maggiormente l’hanno colpito: “La rassegna artistica Le Nomadie è l’ennesima riprova – ha dichiarato Razza – che EtnaFest 2012 può vantare solo eventi di grande qualità, attraenti culturalmente e intellettualmente”.
La mostra “Tempoquattroquarti” è il secondo appuntamento di “Nomadie”, la rassegna sculto pittorica organizzata dall’Associazione Culturale Spaziovitalein, inserita all’interno del cartellone di “Etnafest2012” della Provincia regionale di Catania.
Il termine “Nomadie” è stato coniato dall’ingegnere Antonio Vitale –figlio del più celebre gallerista Giuseppe, organizzatore della mostra.
“Posizionamenti eccentrici”- dichiara Vitale- è il sottotitolo che ho scelto per la rassegna per individuare nella distanza dal baricentro il luogo dove vivere in libertà l’esperienza. Dopo aver dimostrato la necessità di una sinergia condivisa,attraverso “Singolare Plurale”, mostra curata da Nicola D’Alessandro – continua l’ingegnere – nasce l’esigenza di soffermarsi sul tempo della memoria intesa come bagaglio di tutte le esperienze culturali che affiorano spontaneamente, sussurrando la loro valenza e azzerando il chiasso che c’è intorno”.
Memoria passionalmente interpretata dalle opere di “Tempoquattroquarti”, rassegna curata da Giuseppina Radice: “Ho immaginato la mostra come colonna sonora di quel disperato bisogno di normalità, come etica che affiora in ambiti anche inaspettati e nella quale ci si incontra e ci si riconosce.
In contemporanea le personali di quattro artisti di risonanza nazionale e oltre confine: Antonello Arena, Giuseppe Livio, Giuseppe Corradino, Pina Mazzaglia. Quattro diverse visioni del mondo odierno, quattro percorsi in cui rifugiarsi per potersi astrarre dalla realtà e scegliere i propri sentieri. Un dialogo fra personalità e tecniche differenti che cerca di coniugare le interpretazioni di quattro animi sensibili.
Raffinate e grezze tele di lino che raffigurano volti umani con richiamo a isole fantastiche, intervallate da prodotti della terra, per un ritorno alla natura; impronte digitali rese labirinti e accostate ai materiali più diversi, alle etnie orientali; femminilità manifesta nei ritratti vitali di donne forti, individualiste e complici; pittosculture di resina che imprigionano il movimento, che scandiscono il tempo, che immortalano attimi precisi

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