A Brolo ci sono querele annunciate, che diventano parti integranti di comizi, di volantini e di comunicati stampa.
Hanno una valenza ed un peso politico e di “presenza”.
E poi ci sono anche quelle “reali”, presentate già alla Procura che diventano cronaca giudiziaria.
Come quella che in questi giorni ha sottoscritto il comandante dei vigili urbani brolesi, Damiano Passerelli.
In questo caso attraverso Facebook – evidenzia Damiano Passerelli – che è una rete sociale che abbraccia trasversalmente tutti gli utenti di Internet e che, dal 2004, anno della sua creazione, ha visto uno sviluppo senza precedenti, siamo stati fatti oggetto di post oltremodo offensivi.
Per il comandante si è registrato un vero e proprio attacco “alla mia persona e quella dei miei collaboratori, poiché nella maggior parte dei casi si tratta di messaggi contenenti battute ironiche non solo di cattivo gusto ma oltremodo diffamatorie per tutti gli operatori della Polizia Municipale”.
Sono quindi finiti sulla carta bollata una serie di commenti dove, secondo Passerelli si ravvisa la diffamazione per l’intera categoria degli operatori di Polizia Municipale del Comune di Brolo. Modi di dire, anzi di scrivere, gravissimi, “oltre che per i toni ed il contenuto del commento, per la diffusività del mezzo usato e per la popolarità del sito www.facebook.com che vede ogni giorno milioni di utenti collegarsi in rete e, quindi, potenzialmente ogni giorno milioni di persone possono leggere le frasi offensive e denigratorie per la categoria ivi riportate”.
Per il vigili brolesi, che fanno quadrato inorno al loro comandante – e che recentemente hanno “incassato” le scuse di un’utente della strada, condannata per diffamazione, in quanto si era rivolta in malo modo ad alcuni agenti e che ha dovuto pagare, con tanto di scuse, un obolo risarciatorio al “Corpo” ed allo stesso vigili insultato, quanto accaduto – i commenti su facebook – era agosto di quest’anno – sonoaggravati dal fatto “che chiunque può scrivere frasi oltraggiose e denigratorie per la categoria professionale a cui appartengono e mandarle in rete su “Facebook” senza che venga fatto alcun tipo di controllo, come è facilmente desumibile dal fatto che, se un controllo fosse stato fatto, la maggior parte di questi messaggi non sarebbe mai stato messo in rete”.
Quindi scatta la denuncia.
Ora chiedono che venga disposto la cancellazione dei commenti che ospitano gli attacchi denigratori nei confronti di tutti gli operatori della Polizia Municipale del Comune di Brolo al fine di ottenerne l’oscuramento ed evitare in tal modo l’aggravarsi delle conseguenze del reato, considerati i numerosissimi messaggi diffamatori che arrivano su quel sito e il numero elevatissimo di utenti che ogni giorno si collega e legge quegli stessi messaggi.
“Tutto ciò premesso – conclude nell’atto di denuncia Passerelli – poiché tali affermazioni risultano essere gravemente diffamatorie, in quanto denigrano e ledono la mia persona come operatore di Polizia Municipale, quella dei miei collaboratori e tutta la categoria professionale a cui appartengo, con il presente atto sporgo formale Querela nei confronti di colui/coloro che risultino responsabili del reato di diffamazione a mezzo Internet e di ogni altro reato ravvisabile nei fatti di cui in narrativa e nei confronti di colui/coloro che abbiano omesso il controllo sull’immissione in rete dei suddetti messaggi e chiedo che venga/vengano perseguiti e puniti con le pene di Giustizia”.
Nell’atto vengono allegate stampe e riferimenti telematici già in mano alla polizia postale per risalire anche agli anonimi.
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