E’ davvero impietoso il calendario di facebook, quando si ostina a riproporre ricordi ed eventi. Così, qualora ve ne fosse bisogno, ci rammenta tra i ricordi datati, che il 16 gennaio del 2011 si parlava di quanto era accaduto a Brolo il giorno prima. Quando un “pugno” di giovani, alcuni appena adolescenti, altri già altro, diedero vita ad un tributo a De Andrè. Questo alla sala Multimediale, dove giovani associazioni, professori e studenti, scuole attente ed enti, gente meno giovane, trovava la voglia di incontrarsi, raccontare, ascoltare musica, parlare e parlarsi. Tempi passati, sembra un secolo e – nel silenzio – ancora oggi va in scena la morte preannunciata di un paese senza futuro culturale. Ma speriamo di esser questa volta Cassandre di previsioni sbagliate. E comunque resta un grazie a chi negli anni si è speso per Brolo, per la sua cultura, per il dialogo, per l’impegno. Anche questi potranno chiedersi – se ne avranno voglia – dove hanno sbagliato nella loro semina. Alla fine le stagioni si susseguono e forse c’è tempo di nuove semine, di altri raccolti.
Facciamo poco, nei fatti riproponiamo quanto scritto appena un anno fa come appunto “osa” fare in maniera saccente facebook, rammentandoci date ed eventi.
Il problema di Brolo non sono le amministrazioni – nè quelle passate o che si sono susseguite.
Loro oggi non sono il focus della questione – ma i cittadini nella loro globalità.
Cittadini che non vogliono turbar la loro apatia, non solo perché le amministrazioni – a maggior ragione ora che mancano anche le risorse – zoppicano in tal senso, ma quei Cittadini che si credono anche evoluti e che nel loro non fare uccidono il futuro.
E chi leggerà questo articolo negando l’evidenza, perché “io ho fatto questo” o “io ho fatto quello”, di certo non ne avrà capito il senso.
Forse siamo stati poco chiari e di ciò chiediamo scusa.
Questa non è una denuncia è uno sfogo dove tutti siamo colpevoli, rei, e non necessita rammentare nulla.
Silenzio.
È la parola che racchiude al meglio tale situazione, fa la sintesi dell’intero paese e del suo sistema sociale e culturale.
Quella parola ci rende complici di questo sistema che sta implodendo e che lascerà, tra qualche anno, solo macerie, fatte di libri non letti, di canzone non ascoltate, di iniziative non sviluppate, di ricordi di compleanni o commemorazioni, per esempio di De Andrè , affidati solo al calendario della memoria di facebook.
N.B. Resta un grazie a chi negli anni si è speso per Brolo, per la sua cultura, per il dialogo, per l’impegno e le energia che vi ha speso. Anche questi potranno chiedersi – se ne avranno voglia – dove hanno sbagliato nella loro semina. Alla fine le stagioni si susseguono e forse c’è tempo di nuove semine, di altri raccolti.
Per rileggere e veder qualche scatto ecco qualche articolo.
e qualche foto… presa a caso
http://scomunicando.hopto.org/notizie/brolo-a-de-andre-4-anarchico-ribelle/
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