Adesso tocca al CAS dare ossigeno alla politica, con il contributo dei precari, il sostegno del solito sindacato e di buona parte di deputazione locale, che tacitamente e sotterraneamente ne condivide il sistema, funzionale alle logiche elettorali tendenti ad allontanare le influenze di chi la pensa diversamente.
Insomma i voti non si cercano sulla luna e vanno gestiti attraverso l’assistenzialismo. Quando si parla di lavoro instabile e disoccupazione, la FederAzione Nuova Destra, lo ha ribadito e dimostrato in più occasioni, è molto sensibile. Questo male è il vero obiettivo da scongiurare in una società, già di suo, sottoposta al declino ed alle incompiute. Fatta questa doverosa premessa, non possiamo tacere o apparire cechi di fronte alla continua sottrazione di futuro alla maggioranza di giovani e meno giovani, che per dignità, rispetto delle regole democratiche e costituzionali, non hanno inteso e continuano a farlo, sottostare a privilegi politici, di parte ed affaristico elettorale. La stabilizzazione dei precari è dovuta certamente, soprattutto se si parla di elementi che hanno acquisito competenze e meriti, tuttavia continuare ad occupare posti di Enti territoriali senza mai essersi misurati con chi il lavoro non lo ha avuto o chi lo aveva e lo ha perso, è un crimine politico elettorale, che va debellato e sostituito con un metodo che rispecchi i principi costituzionali e di partecipazione sociale alla vita pubblica.
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