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FELICIA LO CICERO – A Villa Piccolo la presentazione di “Les enfants de la lune”

Sarà la suggestiva cornice di Villa Piccolo di Calanovella a ospitare, Domenica 28 Agosto 2022 alle ore 18:30, la presentazione di “Les enfants de la lune”, raccolta poetica di Felicia Lo Cicero.

Converserà con l’autrice, il giornalista e scrittore Alberto Samonà

Felicia Lo Cicero si occupa di filosofia, di arte e di poesia. Da “ermeneuta eversiva” è autrice di un linguaggio che porta con sé la vocazione di dire la verità e di farlo con lo scrupolo estetico che la rappresenti sapientemente.

La presentazione è organizzata dalla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella. Introduce e presiede il presidente della fondazione Andrea Pruiti Ciarello.

“Li chiamavano bastardi, figli della clandestinità. Les enfants de la lune è l’indignante quanto poetica espressione mediante la quale in Francia venivano additati. Come tacere ai perbenisti che gli Orléans discendono dal conte di Tolosa, uno dei bastardi del Re Sole?”. Il libro, pubblicato dalla casa editrice Eretica, rivendica una silloge di poesie la cui dignità ontologica trova la sua più gloriosa formulazione teorica nella condizione della non legittimità.

Ad aprire la raccolta è l’hidalgo Don Chisciotte, 13 componimenti sotto il titolo “Quijote e le 13 lune” delineano la figura di un eroe il cui codice di vita è fondato sull’azione, sulla sincerità e sull’idealismo. Una virtù che dona quella che ci insegna Chisciotte, che disprezza i biasimi e disdegna la pietà; che sfugge la paura e libera dal dolore, imperturbabile nella volontà e pudica nella gioia.

A seguire le raccolte “Ritratti” e “L’angolo delle palpebre socchiuse”.

Il volume chiude con la raccolta “Coperti da segreto” con quel Cristo contestatore, figlio dell’uomo e maestro di giustizia, il cui impulso collettivista disprezzò il potere e la violenza nell’attesa di una speranza compiuta nell’utopia.

Contro i vantaggi del conformismo e del consenso, gli illegittimi vengono onorati come i primi fra le genti. Declinati, rinnegati, sbandati, ribelli, artisti e outsider, mutuamente a ricordarci che la radicalità non va abbandonata e che il rifiuto va affinato come arma.

“Nel luogo dell’erranza, noi dal basso spingiamo avanti tutta. Siamo il sé miscredente di chi non è identico a sé, il grande velo caduto sulla schiera innumere dei barattati. Siamo la figliolanza dei diseguali, il prodotto di una maternità prolifica, l’inversione che il calcolo accorda all’innocenza. Noi siamo l’eccedenza del consumo. Siamo “I figli della luna”, il lato oscuro del verso-dove stare.

“Léve les yeux, baisse le menton!”

Nell’alchimia quotidiana di sorrisi ridestati in una commozione senza nome, troverai anche il tuo. Ciascun sé è bastardo e di quella luce brillerai di gloria piena. Per natura tutti uguali!”.

L’ingresso è libero.

Redazione Scomunicando.it

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