Pubblichiamo di seguito il documento finale del Festival dei Matti 2010, svoltosi a Venezia dal 7 al 9 ottobre, il laboratorio su Diritti e Comunicazione ha ospitato il secondo appuntamento del percorso di costruzione della Carta di Trieste per un giornalismo etico della Salute Mentale.
1. La bozza di Carta di Trieste è finalizzata a stimolare, attivare e promuovere un percorso di conoscenza sulla salute mentale, sui racconti e sulle storie di chi vive quest’esperienza.
2. La Carta di Roma sui migranti è l’esempio a cui ci riferiamo perché non propone sanzioni, né censure ma vuole stimolare i media ad una maggiore attenzione sull’uso delle parole e le ideologie che le sottendono alimentando omologazione, stigma ed emarginazione.
3. La Carta di Trieste nata dall’incontro tra le persone che vivono o hanno vissuto l’esperienza di disturbo mentale e gli operatori dell’informazione, vuole in primo luogo contrastare la piattezza e banalizzazione dei luoghi comuni e degli stereotipi che finiscono per oscurare o ignorare completamente una stagione di cambiamenti e di esperienze che ha restituito diritti, speranza e opportunità concrete a migliaia di persone.
4. Lo stigma grava ostinatamente sugli impegnativi percorsi di ripresa delle persone che vivono l’esperienza del disturbo mentale confermando l’idea dell’inguaribilità e dell’inesorabilità dei destini. Una comunicazione capace di cogliere questi rischi potrebbe contribuire alla diffusione di un giornalismo della “prevenzione” e una cultura della possibilità.
5. Nel corso del Laboratorio su Diritti e Comunicazione del Festiva dei Matti 2010, si è ritenuto opportuno richiamare l’attenzione sul ritorno prepotente di psichiatrie riduttive, che prima ancora dei media, non riconoscono la complessitàdelle esperienze, delle identità e dei contesti. Su questa scena, le persone rischiano di venir confinate nella cornice angusta di un’etichetta diagnostica, di subire risposte sottrattive e scelte politiche miopi e mortificanti sul piano dei diritti e delle opportunità.
6. Il Laboratorio di Venezia propone dunque come prossimi obiettivi:
• individuare un gruppo di lavoro permanente tra persone con l’esperienza e loro associazioni, giornalisti, operatori della salute mentale, (associazioni di utenti, associazioni di familiari, Ordine dei giornalisti, FNSI, forum salute mentale,);
• introdurre nella stesura della Carta, piuttosto che principi sanzionatori o prescrittivi, proposte di formazione, di scambio e di crescita culturale;
• diffondere, con la collaborazione degli Ordini dei Giornalisti regionali e della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, la bozza della Carta di Trieste a tutte le redazioni;
• promuovere, nelle singole realtà locali, una formazione sul campo riprendendo l’esperienza dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto, che ha visto oltre trenta giornalisti visitare le carceri e ascoltare i racconti dei detenuti, in luoghi attraversati da disagio mentale;
• inserire all’interno dei corsi di formazione per i giornalisti le tematiche affrontate dalla Carta;
• avviare campagne nazionali di informazione sulla Salute Mentale trovando convergenze con gruppi e associazioni attivi su questioni analoghe (“Tavola della Pace, Fondazione Lelio Basso, Libera e altre) anche coinvolgendo come testimoni artisti, personaggi dello spettacolo e dello sport;
• verificare la possibilità di costituire una summer school, specificatamente dedicata a “giornalismo, informazione e salute mentale”;
• presentare alla prossima edizione del Festival dei Matti (20110) la stesura definitiva e concordata della Carta di Trieste.
Tratto da http://www.news-forumsalutementale.it/giovani-giornalisti-in-prima-linea-per-la-salute-mentale
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