Attualita

FILM CENSURATI – “My Honor Was Loyalty” e “Under Sandet”

Praticamente introvabile, solo poche sale l’hanno proiettato, ora esiste la versione in Dvd sottotitolata. “My Honor Was Loyalty“, film che nasce dal progetto di un giovane regista di Cuneo, Alessandro Pepe, in collaborazione con il gruppo di rievocazione storica “Progetto900”, è considerato uno tra i miglior film sul secondo conflitto bellico. Da vedere anche “Sotto la Sabbia” di Martin Zandvliet ( titolo originario:Under Sandet – 2015). Nei giorni che seguirono la resa della Germania nazista nel maggio del 1945, i soldati tedeschi in Danimarca furono deportati e vennero messi a lavorare per quelli che erano stati i loro prigionieri. Incredibilmente attento e delicato, il film racconta il desiderio di vendetta ma anche il ritrovamento del senso di umanità di un popolo dilaniato dalla guerra.

Storie di film che escono in circuiti indipendenti e si scoprono sui social, sulla rete e forse restano lì.. per sempre.

Scomodi a volte per quello che trattano e per come lo trattano.

Due film da vedere… “My Honor Was Loyalty” e “Under Sandet”

Il primo è di Alessandro Pepe … “e chi è”, dirà qualcuno di voi.

Ma statene certi e tenete a mente il nome, perché questo ragazzo andrà molto lontano.

Fresco di laurea presso l’accademia delle Belle Arti di Cuneo, Alessandro ha tra le sue passioni il cinema e la fotografia. Ha già girato qualcosa sulla storia militare con l’ottimo corto “Ich bin nicht dein Feind” (Io non sono il tuo nemico) che potete trovare su Youtube. Questa volta però Alessandro, come si direbbe in gergo, “mira al bersaglio grosso”, realizzando un vero e proprio lungometraggio dal titolo “My Honor was Loyalty”, prodotto e interpretato tra l’altro dagli amici di PROGETTO900, che è stato presentato il 27 febbraio e del quale potete vedere qui il trailer.

Le scene che non sono mai banali, mai scontate… ottimi i dialoghi, azzeccatissime le musiche. Non sono un critico cinematografico, ma ritengo di aver visto tutto il visibile del film di guerra che c’è in giro dal dopoguerra ad oggi e posso dirvi che qui rischiamo davvero di trovarci davanti ad un nuovo fenomeno che unisce l’action movie ai momenti di riflessione… ed è un bel rischiare, senza ombra di dubbio. Specie visti i presupposti.

Dai Alessandro… stupisci tutti noi (più di quanto non lo siamo già) : tifiamo tutti per te!

Secondo le informazioni circolate sul web, quello che dalle prime immagini sembrerebbe un piccolo gioiello della cinematografia indipendente, dovrebbe andare ad indagare le vicende di un soldato tedesco della Leibstandarte, la più importante divisione della Waffen-SS, in una prospettiva “leggermente” diversa da quanto siamo abituati a vedere sul grande schermo.

Stando a quanto dichiarato dal giovane filmaker italiano, infatti “My Honor Was Loyalty è uno dei primi film sulla seconda guerra mondiale vista dagli occhi delle SS naziste.

Questo film ha principalmente lo scopo di spezzare lo stereotipo creatosi sulla figura dei soldati del terzo Reich; non a fine di giustificazione verso i crimini di guerra e contro l’umanità, ma per comprendere anche il pensiero e lato umano dei tedeschi durante quel periodo, nonostante siamo stati cresciuti con un insegnamento diverso al loro riguardo”.

 

L’operazione fa venire alla mente il film tedesco “La Caduta” del candidato all’oscar Oliver Hirschbiegel, a cui insieme a “Napola” lo stesso Pepe dichiara di essersi ispirato. E con esso purtroppo anche il carico di polemiche che ne seguì in Germania. La pellicola fu infatti accusata da Bild e dal regista Wim Wenders di aver ritratto Hitler “in modo troppo umano, mostrandolo mentre mangia, mentre ascolta i canti dei figli di Goebbels, mentre mostra tenerezza verso la segretaria e gratitudine per la cuoca che gli prepara l’ultimo piatto”.

Ovviamente, secondo chi scrive, un film che si ponga l’obiettivo di indagare un evento storico, di qualunque esso si tratti, dovrebbe avere l’accortezza di rappresentare nel modo più obiettivo possibile la realtà dei fatti.

A meno che naturalmente non si intenda realizzare un film di fantasia o di propaganda.

Ma avendo almeno in quest’ultime ipotesi la decenza di dichiararlo apertamente.

Ciò che è certo è che le prime scene che abbiamo avuto modo di vedere su youtube sono indubbiamente accattivanti, e registicamente parlando, girate con cognizione di causa ed un’ottima attenzione per la fotografia. Cosa aspettarci dal film, se qualcosa di nuovo e innovativo dal punto di vista della sceneggiatura o la solita pappetta manichea trita e ritrita, sarà solo il tempo a chiarircelo.

Qualche indizio nel frattempo lo potremmo leggere nell’uso di quel verbo al passato nel titolo, “was” al posto del corretto “is” – come recita il motto delle Schutzstaffel “Meine Ehre heißt Treue”(letteralmente “Il mio Onore si chiama Fedeltà”, ndr). Che si tratti di un semplice escamotage per evitare schiamazzi o di una scelta di campo ben precisa lo scopriremo soltanto all’uscita del film.

L’altro Film – Land of Mine – è stato acclamato all’ultimo festival di Toronto, il film racconta di un frammento di storia ancora sconosciuto a molti.

Nei giorni che seguirono la resa della Germania nazista nel maggio del 1945, i soldati tedeschi in Danimarca furono deportati e vennero messi a lavorare per quelli che erano stati i loro prigionieri.

Obiettivo rimuovere le 2.000.000 di mine posizionate dalle truppe tedesche sulle coste danesi.

Incredibilmente attento e delicato, il film racconta il desiderio di vendetta, ma anche il ritrovamento del senso di umanità di un popolo dilaniato dalla guerra e fa luce su questa tragedia storica, raccontando una storia che coinvolge l’amore, l’odio, la vendetta e la riconciliazione.

Redazione Scomunicando.it

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