Cronaca

FINE DI UNA STORIA … AMARA – Si concluderà il 13 agosto la seconda puntata del Rifugio del Parco del Parco dei Nebrodi

“La decisione di questa Ats di rilasciare il rifugio del Parco all’Ente Parco dei Nebrodi, non fa seguito come qualcuno vorrebbe far credere, alle procedure di sfratto avviate dall’Ente Parco, ma al rilascio di una diffida da parte del comando dei Vigili del Fuoco di Messina”. A dichiararlo sono, con un comunicato stampa, Salvatore e Magda Scalisi, responsabili dell’Ats Karasicilia che senza mezze misure denunciano che quell’atto è stato ignorato dallo stesso Ente Parco.

E si legge ancora, in un amaro comunicato, dove di certo emerge anche la delusione e lo scoramento di chi in questi mesi ha duramente lottato e denunciato, chiedendo attenzione e legalità e subendo nel tempo attentati e intimidazioni, oltre ad un pesante isolamento ambientale : “Così come lo stesso Ente Parco ad oggi non ha rilasciato le altre certificazioni obbligatorie per legge, nonostante lettere e diffide di avvocati.

Questa Ats, non è nelle condizioni di legge per operare l’attività oggetto del contratto ed ha rimesso alle autorità competenti ogni utile decisione sulla situazione determinatasi”.

E aggiungono: “Saranno le Autorità preposte ad accertare se tale comportamento dell’Ente Parco è doloso o colposo. Del resto come è noto ai più, e certamente alle autorità competenti, il rifugio è chiuso al pubblico sin da Gennaio 2018 con gravissimi danni economici e di immagine per questa azienda”.

Quindi il prossimo 13 Agosto alle ore 10,30 il rifugio chiude, infatti i gestori annunciano che in tale date “si provvederà a rilasciare la struttura e riconsegnarla all’ente parco, interrompendo così una esperienza aziendale e un progetto di imprenditoria “nuova per i Nebrodi”.

E’ utile segnalare …..che la struttura non è abbandonata e che le visite notturne, dicono  Salvatore e Magda Scalisi “non sono gradite, ne la prosecuzione di atti intimidatori che, come ormai sanno tutti, sono e saranno immediatamente segnalati alle autorità competenti”.

E’ evidente che andando via Giuseppe Antoci, l’ex presidente del parco, tanto è cambiato, anche nella storia del rifugio, e sarebbe bene anche comprendere quanto pesi la paventata esposizione nei confronti della Serit, sul futuro di questo rifugio, ma anche se abbia le certificazione necessarie per poter essere locato. In questo caso i canoni versati… a che titolo?

E aggiungiamo.. pensando anche ai 10 trovatelli che accuditi nel rifugio, sopravvissuti ai bocconi avvelenati, e che ora dovranno abbandonarlo,  dei progetti che voleano che si realizzasse una fattoria didattica dedicata a Everest e luna per i bambini autistici, pensati per l’inserimento di donne di vittime di abusi e violenze e per l’inserimento di ragazzi down.

“Ma chi avrebbe dovuto vigilare – spiega tristemente Magda – non ha appoggiato il progetto di legalità”.

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Redazione Scomunicando.it

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