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FIT CISL – Impugnati i licenziamenti notificati dalla Gesenu

Per la Fit Cisl necessario “un tavolo di crisi in prefettura, altrimenti il 1 aprile sara’ emergenza”
“I licenziamenti dei 156 dipendenti della Gesenu sono inaccettabili”. A sostenerlo è il segretario provinciale della Fit Cisl Enzo Testa che questa mattina ha dato mandato all’avv. Corrado Martelli, legale consulente della Cisl, di impugnare i provvedimenti dell’azienda per i 70 dipendenti della Gesenu iscritti alla Fit Cisl.
“La Gesenu non poteva interrompere unilateralmente il contratto di appalto – spiega Testa – e di conseguenza non è consentito motivare i licenziamenti con la revoca o la cessazione dell’appalto. Non può essere considerata questa una causa di licenziamento. Per questo motivo abbiamo dato immediatamente mandato al nostro legale di tutelare tutti gli interessi degli iscritti”.
La Fit Cisl di Messina ritiene la presa di posizione della Gesenu un pericoloso precedente se dovesse essere confermato. “Nel caos della gestione rifiuti e della riorganizzazione della Ato – sostiene Testa – l’avallo della possibilità di rescindere un contratto senza alcuna alternativa operativa, in settore considerato di pubblica utilità come la raccolta dei rifiuti solidi urbani, rischia di portare a un effetto domino”.
La Fit Cisl esprime il suo rammarico perché con la notifica delle lettere di licenziamento viene meno l’impegno assunto in sede prefettizia da tutti gli attori della vertenza per proseguire il servizio di raccolta dei rifiuti sino all’individuazione, attraverso un nuovo bando, di un altro soggetto affidatario.
“Davanti al Prefetto – ricorda il segretario della Fit – tutti si erano impegnati nel salvaguardare i diritti dei cittadini e le aspettative dei lavoratori. Vorremmo che tutti avessero avuto la stessa sensibilità e coerenza che stanno dimostrando i lavoratori che, nonostante non percepiscano lo stipendio da due mesi, proseguono il servizio di raccolta dei rifiuti per non creare ulteriori disagi alla cittadinanza”.
La Fit Cisl di Messina chiederà al Prefetto di Messina l’istituzione immediata di un tavolo di crisi per fronteggiare l’emergenza.
“E’ indispensabile – conclude Testa – trovare nel prossimo mese una soluzione di continuità altrimenti il 1. aprile si rischia l’emergenza sanitaria nei 38 comuni della provincia tirrenica serviti dall’Ato Messina 2 che resterebbero senza raccolta dei rifiuti”.

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