In tale contesto, nella mattinata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Fondachello Valdina, hanno tratto in arresto TALARICO Tindaro, cl. 1976, pregiudicato ed AMATO Pasqua, cl. 1976, casalinga, entrambi nati a Milazzo e residenti a Spadafora (ME), conviventi.
I predetti sono stati sorpresi dai militari operanti, mentre trasportavano, a bordo di un autocarro privo di autorizzazione, rifiuti speciali pericolosi e non, consistenti in fusti contenenti olio esausto, rifiuti domestici ingombranti, parti meccaniche e pezzi di carrozzeria di autoveicoli ed altro materiale ferroso.
Il mezzo ed il materiale trasportato sono stati sottoposti a sequestro.
Stante la flagranza di reato, TALARICO Tindaro ed AMATO Pasqua sono stati tratti in arresto per attività di raccolta e trasporto di rifiuti speciali pericolosi e non, in assenza di autorizzazione e miscelazione di rifiuti pericolosi e non pericolosi.
Dopo le formalità di rito, su disposizione del Magistrato, i prevenuti soni stati tradotti presso l’abitazione in regime degli arresti domiciliari ed in attesa del rito direttissimo.
In proposito, come già più volte richiamato, con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 luglio 2010 è stato dichiarato fino al 31 dicembre 2012 lo stato di emergenza per lo smaltimento dei rifiuti urbani nel territorio della Regione Siciliana.
La dichiarazione del citato stato di emergenza permette l’applicazione in Sicilia della più grave disciplina sanzionatoria prevista dal D.L. 172/2008 convertito in Legge 210/2008, riguardante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti ed in passato già applicata nella Regione Campania.
Nella circostanza, come detto, la vigente normativa, anche per il semplice trasporto non autorizzato prevede che “chiunque effettua una attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza dell’autorizzazione, iscrizione o comunicazione prescritte dalla normativa vigente è punito:
• con la pena della reclusione da sei mesi a quattro anni, nonché con la multa da diecimila euro a trentamila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi;
• con la pena della reclusione da uno a sei anni e con la multa da quindicimila euro a cinquantamila euro se si tratta di rifiuti pericolosi”.
I controlli da parte dei Carabinieri, in applicazione della richiamata normativa, continuano pressanti su tutto il territorio della provincia.
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