Attualita

FONDAZIONE ANTONIO PRESTI – A Librino, il “Magma” del cuore e del rispetto

– di Corrado Speziale –

Venerdì, con una festa partecipatissima, dedicata alle madri di Librino, sono state consegnate alla collettività tre nuove opere del Museo a cielo aperto Magma: “Le Grandi Madri” di Lynn Johnson, “Cavalli Eretici” di Monika Bulaj e “Cromatismo emozionale” di Paolo Bini. Tre installazioni realizzate da artisti internazionali di spiccata fama, professionalità e sensibilità, che si aggiungono a “La sognatrice” e “Il Bacio” di Fabrizio Corneli, oltre alla storica Porta della Bellezza e alla più recente Porta delle Farfalle, preziose opere monumentali lungo l’asse viario di Librino. Protagoniste dell’evento, tante mamme del quartiere accanto ai loro bambini e bambine. Tra mille significati, nelle installazioni è stato dato un ruolo di primo piano ad un interprete d’eccezione: il cavallo. 

Il lavoro fatto con le mamme è oggi la risposta etica, civile della sacralità. Raccomando ai ragazzi di non smettete mai di studiare e sognare, perché potere è il sapere e il sogno è il respiro dell’anima. Questa è la bellezza.” Con queste parole, Antonio Presti testimonia ancora una volta il suo impegno prezioso, pluridecennale, verso Librino, quartiere divenuto luogo – esempio di rigenerazione e trasformazione. Al fianco del fondatore di Fiumara d’Arte, non hanno mai fatto mancare il loro prezioso apporto Gianfranco Molino e Paolo Romania. Magma, è il segno tangibile di tutto ciò, con la Triennale della contemporaneità, laddove lo sguardo, distendendosi dal vulcano, sinonimo per eccellenza di vitalità e potenza della natura in perenne trasformazione, si staglia a valle, sulle forme urbane e sui volti delle nuove generazioni e ri-generazioni della periferia catanese. Cosicché, a Librino, gli abitanti, le famiglie si trasformano in icone, in opere d’arte che segnano la contemporaneità e pensano a un grande futuro, ma soprattutto, scrivono la storia nei gesti di ogni giorno. Sono “Le Grandi Madri” di Lynn Johnson, fotografa americana nota per i suoi contributi a National Geographic e Life, che sotto forma di sensazionali gigantografie hanno trovato posto laddove campeggiavano i volti colorati del “Cantico di Librino”, adesso nei ricordi, negli annali e nelle abitazioni dei soggetti interessati: è la prerogativa dell’immortalità dell’arte.

Le mamme del quartiere, sotto l’aura della Grande Madre che quasi vent’anni anni fa ispirò la realizzazione della splendida Porta della Bellezza, oggi tengono fede al loro ruolo, anche nell’ambizioso, visionario impegno del maestro – mecenate Antonio Presti, non esente da difficoltà: trasformare i pregiudizi e i limiti attribuiti ad una periferia dimenticata, in certezze e risorse, grazie al dono universale dell’arte. Si intende far leva nei valori e nella dignità delle famiglie; nel ruolo fondamentale delle scuole; nell’appoggio delle associazioni; nella speranza delle istituzioni, da cui finalmente sta arrivando qualche segnale. In particolare, sta avanzando la consapevolezza del rispetto, della condivisione, dando il giusto significato a tutto ciò che accompagna la quotidianità. Nello spazio ideale della rigenerazione, se il ritratto di una madre richiama il senso pieno dell’amore, a distanza di un paio di centinaia di metri, il cavallo si erge a simbolo d’appartenenza cui attribuire la giusta accezione e un appropriato valore etico: un cavallo bianco che regala sogni e la splendida bambina che lo accudisce con rispetto e fiducia, sono tra i protagonisti magnificamente immortalati in “Cavalli Eretici” da Monika Bulaj, fotografa e reporter polacca pluripremiata a livello mondiale. Caramello e Agata sono due figure catanesi potenti, autorevoli e garbate allo stesso tempo, un modello di rispetto e di convivenza, di restituzione, che soppianta la visione crudele di chi pratica corse clandestine e poi rende l’animale carne da macello. Oltre le gigantografie, Magma, dalla Montagna Sacra, consegna al quartiere il “Cromatismo emozionale” di Paolo Bini, un “colonnato dei sogni” che regala un percorso di luce ai visitatori, tra sogni e speranze. L’opera è destinata ad elevarsi a luogo di relazione e condivisione.

Venerdì, a Librino, sono intervenuti centinaia di bambine e bambini delle scuole del quartiere, per accompagnare l’apertura delle tre nuove opere museali.

Le scolaresche, variamente rappresentate, tra letture, esibizioni musicali, danza, canti e recitazioni, con l’enfasi e l’innocente confusione che il momento comportava, hanno attraversato le corde del sentimento, rendendo la festa delle mamme di Librino un evento speciale.

Le scuole coinvolte: I.C. Brancati, I.C. Campanella Sturzo, I.C. Dusmet Doria, I.C. Rita Atria, I.C. San Giorgio, I.O. Musco, I.O. Pestalozzi, Istituto Mary Poppins, Fondazione Cirino La Rosa.

L’Inno alla gioia, la Corale, O sole mio, hanno aperto l’evento. A seguire, le parole di papa Francesco, dedicate a tutte le Madri, lette dalle mamme del quartiere e la commovente dedica di una giovane mamma di Librino alla propria, che non c’è più. Questo e tanto altro hanno segnato una mattinata soleggiata da tanta naturalezza e voglia di esserci.

“Mamma, mammuzza, si ‘n’avissi a tia, ju ‘ntra ‘stu munnu, mi sintissi persu; ti vogghiu beni chiù di l’Universu…”, di Nino Martoglio, Ciao Mamma, di Jovanotti, i commenti sulla Costituzione, sono solo qualche esempio di una mattinata dai mille volti: ritratti tra i ritratti. Esmeralda, nata e cresciuta a Librino, andata via e adesso tornata da tirocinante nella “sua” scuola di San Giorgio, è al contempo esempio di fiducia e di rinascita. Il suo messaggio lo affida agli splendidi versi di Patti Smith: “Dove c’erano deserti ho visto fontane (…) La gente ha il potere… Il potere di sognare, governare, di bloccare i folli della Terra…People Have The Power…”.

Tra le esibizioni, la parola ai rappresentanti delle istituzioni.

Massimo Pesce, assessore comunale all’Ecologia e all’Ambiente: “Antonio Presti è un baluardo per Librino, ci aiuta a sognare e sono convinto che il sogno si avvererà. Librino sarà un polo d’attrazione turistica”. Il deputato all’ARS Salvo Tomarchio, verso il mecenate di Fiumare d’Arte, ha parole ancora più ad effetto: “A Catania abbiamo Sant’Agata e Sant’Antonio Presti da Librino… Se la santità è fare opere di bene e miracoli allora Antonio Presti è un santo nella misura in cui ha fatto un miracolo a Librino. Noi oggi grazie alla sua opera, e a quella di chi lo collabora, abbiamo scoperto che Librino è il nuovo centro della città. Vedo tanta gente, tanta speranza e tanta fiducia nel futuro, anche se ovviamente ci sono cose che ancora non vanno…”

Francesco Valenti, presidente della VI municipalità: “Il nostro quartiere si è trasformato in un museo a cielo aperto. Adesso spetta mantenerlo a noi Amministrazione, ma anche a noi cittadini”. Il progetto si è svolto in collaborazione, tra gli altri, dell’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia. Il commissario Ignazio Mannino: “L’istituto ha partecipato di cuore al progetto facendo emergere la bellezza del cavallo, tentando di non veicolarne la visione distorta, così come prevale nelle nostre realtà. Per noi il cavallo è purezza e voglia di competere nello sport e nella legalità”.

Concetta Manola, dirigente dell’I.C. San Giorgio: “Oggi è una bella giornata di sole, la canzone recitava O sole mio. Questo è il sole nostro, sole di bellezza, di speranza e di fiducia”. Il dirigente dell’I.C. Angelo Musco, Mauro Mangano: “L’idea che attorno a noi non ci siano solo immagini di bellezza ma di bellezza significativa, come quella delle mamme che lavorano e che vivono nei loro ambienti, è quanto di più straordinario ci possa succedere. Ciò trasforma questi ambienti in luoghi educativi. Anche l’ambiente educa i nostri ragazzi”. Antonietta Sgroi, vice-dirigente dell’I.C. Campanella Sturzo: “Chiedo agli alunni, ai genitori, di curare il tesoro prezioso che Antonio Presti ci sta lasciando in eredità. Noi saremo i custodi delle sue opere”.

In mezzo, la parola agli artisti.

Paolo Bini e il suo “Cromatismo emozionale”: “La montagna sacra entra quasi nei condomini, nelle case. Sono 34 colonne policrome, una diversa dall’altra, non sono corpi fini a sé stessi, bensì sculture che abitano un luogo, uno spazio, in attesa di una conversazione con gli abitanti di Librino. Essi non osservano l’opera in forma passiva, ma partecipano l’opera d’arte attraverso la possibilità di adottare una scultura, una colonna, e inserire all’interno di essa una frase, un pensiero. Un modo straordinario di creare un connubio, un’osmosi tra l’arte e la vita, le sculture e le persone”.

Lynn Johnson e le “Le Grandi Madri”: “Ringrazio Antonio e le mamme di Librino. Il progetto ci dice che è tempo che queste mamme vengano fuori dal loro buio. Nell’essere rappresentate nelle mie foto ho notato in loro un grande coraggio. Non si deve mai nascondere il potere delle donne. Questo è molto importante”.

Monika Bulaj, “Cavalli Eretici”:Sono molto grata di essere stata con voi, ho visto una fiaba e ho cercato di narrarla. I cavalli sono bellezza”. In separata sede l’abbiamo avvicinata di fronte alle sue opere, dal taglio controcorrente: “Nel fotoreportage raccontare la bellezza desta meno interesse rispetto alla violenza che arriva più direttamente. Nel contesto della difficoltà sociale qui i cavalli vengono torturati. La cosa più naturale è stato il racconto di ciò che è più vicino a loro”. Da qui, lo straordinario rapporto affettivo che emerge da quegli scatti.

Antonio Presti, ha fatto il punto con le istituzioni: “Stiamo chiarendo il futuro di questo museo. Con il presidente della Regione abbiamo fatto un protocollo per proteggere tutto il patrimonio della Fiumara d’Arte, dalla provincia di Messina a Librino, e forse anche sull’Etna, se ce la facciamo… Librino è diventato il museo regionale della Regione Siciliana. Quando si realizzano i musei c’è bisogno di cura, valorizzazione e restauro”. Il buon rapporto con l’Amm.ne comunale di Catania: “Il Comune ha realizzato l’impianto d’illuminazione della Porta della Bellezza e delle Farfalle. Quando una porta si illumina restituisce visione e coscienza. A Librino vogliamo dare un futuro di garanzia e di continuità, perché la vita è un comodato d’uso per tutti. Domani mi farebbe piacere se tutto questo potesse continuare…”

E perché no! Chi può fermare il Magma…? Librino è una favola in perenne divenire, dove le parole e gli eventi si innestano nel “fare” arte come valore assoluto di crescita sociale e culturale. Il luogo dove “cavalli, poesia e meraviglia in movimento concorrono verso la libertà, il sogno e la speranza di un futuro migliore”.

Redazione Scomunicando.it

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