Consegna alla scuola e alla città di Catania dell’archivio socio-antropologico fotografico realizzato durante l’anno didattico 2015-2016 IC Campanella-Sturzo con il coinvolgimento di 250 studenti diretti dagli artisti-fotografi Claudio Floresta e Luca Guarneri.
Terzocchio Meridiani di Luce – Museo Internazionale dell’Immagine. Gli abitanti del quartiere di Librino affermano, attraverso i loro volti e i loro sorrisi, un impegno civile, familiare, etico ed estetico: il diritto alla cittadinanza.
L’intento della Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte è la realizzazione a Librino, quartiere periferico di Catania abitato da 100.000 persone e spesso additato per il degrado sociale e civile, di un Museo Internazionale dell’Immagine e dell’Arte contemporanea, Terzocchio-Meridiani di Luce. Il percorso museale all’aperto si svilupperà all’interno del quartiere di Librino attraverso l’utilizzo delle facciate cieche di alcuni edifici dove saranno installate e proiettate le foto degli abitanti coinvolti.
“L’osservazione della realtà libera e creativa, in cui le differenze e le diversità diventano ricchezza comune”, ha espresso la Preside Dott.ssa Graziella Orto, “hanno portato alla luce, nei ragazzi, aspetti emozionali profondi, rendendoli mentalmente aperti a pensieri, situazioni ed emozioni inaspettate.”.
“L’archivio fotografico contenente il lavoro svoltosi durante il laboratorio”, spiega la vicepreside della scuola media Cinzia Melfa, “ha suscitato agli alunni entusiasmo e interesse per i contenuti altamente educativi, sociali e artistici del progetto. La forza estetica della fotografia e delle immagini hanno stimolato i ragazzi a riflessioni e pensieri che valorizzeranno culturalmente e artisticamente il loro futuro”.
“Lavorare con i bambini” afferma con entusiamo Claudio Floresta, “è sempre un’esperienza rigenerante e gratificante, affrontare con loro temi etici è una scommessa vincente che già ora stimola in questi ragazzi riflessioni importanti”.
“Un laboratorio intenso e ricco di scambi” ribatte Luca Guarneri, “Noi fotografi avevano il compito di preparare i ragazzi con dei temi come l’amicizia, la solidarietà, il valore dell’essere, ma in realtà i ragazzi semplicemente posavano in maniera naturale”.
L’iniziativa mira a risvegliare nei ragazzi di Librino il valore della condivisione, della pratica del fare collettiva, il senso della Bellezza artistica e spirituale. L’obiettivo è quello di contribuire a una coscienza comune di rispetto per loro ed il territorio, e di recuperare e divulgare i valori dell’impegno civile, attraverso delle immagini emozionali.
“Sono molto felice di questo mio percorso intrapreso con la scuola e con i ragazzi”, dichiara Antonio Presti, “uniti nel nome di un cambiamento, autori e artefici di un processo maieutico per riacquistare il diritto alla cittadinanza. Il futuro museo dell’Immagine unirà attorno a sé oltre 30.000 persone che daranno volto e anima a Librino e a Catania. Per la prima volta sarà proprio Librino a tendere la mano al resto della città, a coinvolgerla nel suo processo di cambiamento”.
I ragazzi coinvolti nel laboratorio sono la chiave del cambiamento non solo per loro stessi, ma anche per gli adulti e per l’intero quartiere.
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