Una tecnica o un’arte?
Quando fu messa a punto la possibilità di acquisire e mettere su carta immagini dal vero, cioè quasi un secolo e mezzo fa, fu inevitabile porsi questa domanda e ben presto apparve chiaro che la fotografia non era solo una tecnica di riproduzione delle immagini dal vero, ma molto di più, e soprattutto non era affatto “l’arte oggettiva” e neutra di cui favoleggiava Giovanni Verga, (Forse non tutti sanno che l’autore de “I Malavoglia” fu un appassionato pioniere dell’arte fotografica).
Non c’è dubbio: la fotografia è un’Arte perché come tutte le Arti ci sa emozionare.
Riflettevo su questo osservando le splendide immagini che Pino Grasso ha saputo catturare e che ci offre in questa preziosa personale.
Una mostra doppiamente interessante perché presenta due aspetti assai differenti della sua “poetica”, e della sua personalità, e lo fa attraverso due delle tematiche molto diverse tra quelle da lui predilette: i panorami di Caronia e le macro di insetti.
Ed è inevitabile notare che insieme al suo ormai indiscusso magistero tecnico (non c’è mai vera arte senza studio e senza applicazione) c’è molto della sua anima di caronese verace, ma nel contempo di attento e obiettivo osservatore della realtà in cui vive.
Le sue immagini di Caronia non sanno mai di banale cartolina, di poster turistico-pubblicitario, ma piuttosto sembrano raccontare le atmosfere non sempre facili e serene della nostra realtà e se riescono a “cantare” la bellezza indiscussa del nostro paese, lo fanno con un amore che è quasi doloroso e sofferto, perché consapevole dei tempi amari in cui si vive, della storia difficile del Sud in genere e dei Nebrodi in particolare.
Si osservino i cieli tempestosi che sembrano una sua voluta caratteristica o i tagli quasi drammatici, mai riposanti, con cui sceglie le angolature delle sue immagini.
E si guardi invece la tenerezza quasi sorridente con cui riesce a cogliere quei piccoli, minuscoli, meravigliosi esseri che la natura dissemina nei nostri campi e che la fretta di noi uomini moderni affannati nel nostro lavoro quotidiano non sa più osservare, tanto che quasi non li conosciamo più.
Si badi quindi non solo a questi strabilianti esserini, ma anche alla consumata abilità, al gusto pittorico con cui sono stati fissati, mettendoli in contrasto o accostandoli ad un fiore, a una foglia o ad uno stelo: guardare queste fotografie è’ una gioia degli occhi.
Sono immagini stupende, di altissima qualità, talvolta poetiche, talvolta ironiche o addirittura sorprendenti, che però sono sempre offerte con delicatezza, con la gioia di mostrare la bellezza della natura che tanto è più preziosa quanto è più nascosta e segreta. – foto tratte da facebook –
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