Francesco Calanna, noto per il suo spirito critico e provocatorio, ha lanciato un’ altra aspra critica alla gestione delle risorse pubbliche e alla priorità data al divertimento rispetto alle infrastrutture e ai servizi essenziali. Nel suo recente post, Calanna ha sollevato interrogativi importanti sulla realtà siciliana e sull’apparente disinteresse verso le necessità fondamentali della comunità.
Il divertimento a tutti i costi non paga
Calanna denuncia una cultura del divertimento che sembra prevalere su tutto il resto. La sua critica si rivolge a una mentalità che sembra premiare la quantità di eventi e feste organizzate, spesso finanziati con risorse pubbliche, senza un adeguato piano di sviluppo delle infrastrutture e dei servizi. “Facciamo a gara a chi paga di più e riempie di più,” scrive Calanna, sottolineando il paradosso di un sistema che privilegia i festeggiamenti e gli spettacoli a discapito di investimenti fondamentali per la qualità della vita.
Il post di Calanna mette in evidenza una contraddizione: mentre in altre parti del mondo, come in Cina, i trasporti avanzano con velocità incredibili, sui Nebrodi si continuano a percorrere strade e binari inadeguati. “Noi coltiviamo bellezza e viaggiamo sui Nebrodi a binario unico,” ironizza Calanna, suggerendo che l’orgoglio per le tradizioni locali non dovrebbe ostacolare il progresso e l’adeguamento delle infrastrutture.
Esempi di eccellenza e negligenza
Francesco Calanna elenca alcuni esempi di eccellenza culturale e artistica nelle varie località siciliane, come il porto turistico di Capo D’Orlando, la ceramica artistica di Santo Stefano di Camastra, il cavallo Sanfratellano di San Fratello, e il museo all’aperto di arte contemporanea a Tusa. Tuttavia, egli sottolinea come, nonostante queste risorse culturali e artistiche, ci sia una grave mancanza di attenzione verso i servizi essenziali, come la salute e le infrastrutture.
La critica di Calanna si estende anche agli amministratori locali, che secondo lui sembrano più interessati a partecipare a feste patronali e manifestazioni piuttosto che a risolvere questioni concrete riguardanti la salute e il benessere della popolazione. “Sembra che non abbiano altri impegni e sfilino in maniera carina e composta in ogni festa patronale,” osserva Calanna, suggerendo che gli amministratori dovrebbero dedicarsi maggiormente alla risoluzione dei problemi reali piuttosto che a cerimonie e festeggiamenti.
Francesco Calanna, ancora una volta, con la sua critica pungente, ci invita a riflettere su come vengono gestite le risorse pubbliche e sulle priorità della nostra società. La sua provocazione solleva domande cruciali su come le amministrazioni locali bilancino l’orgoglio culturale con le necessità infrastrutturali e sui reali benefici che i festeggiamenti e le manifestazioni portano alla comunità.
La questione rimane aperta e lui invita a una riflessione profonda sul futuro della nostra regione, tra la celebrazione delle tradizioni e la necessità di un miglioramento concreto delle condizioni di vita
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